Milan, Brocchi: “Non entrare in Europa sarebbe un fallimento”
La sconfitta del Bentegodi, che ha riacceso il paragone con altre pesanti battute d'arresto nella "Fatal Verona", ha lasciato il segno sull'umore dei giocatori e di Cristian Brocchi. Con la qualificazione all'Europa League tutt'altro che certa e una finale molto difficile da giocare, il tecnico milanista si è presentato in conferenza stampa poche ore dalla partita contro il Frosinone: "Questo è un momento difficile per tutti e mi sento il principale responsabile – ha dichiarato l'allenatore del Milan – Se i giocatori non fanno quello che gli chiedo, sono io che devo prendermi la responsabilità. Il motivo delle nostre difficoltà è che ci disuniamo e non lavoriamo più insieme. Ognuno vuole risolvere il problema da solo, quando invece io chiedo di farlo insieme ai compagni. Se non dovessimo centrare l'Europa sarebbe un fallimento per tutti. Berlusconi? Il presidente vuole un Milan diverso e che vinca. Nonostante le critiche che gli sono piovute addosso, penso che chi ama questi colori non li amerà mai quanto lui".
I problemi di Cristian
Dopo aver parlato di sé stesso ("Ciò che mi sta succedendo mi sta rendendo più forte. Ho il mio credo e continuo così, magari non vinco la Champions ma io lo seguo"), Cristian Brocchi ha poi parlato delle difficoltà incontrate in questi primi giorni e del ritorno in campo di Mario Balotelli: "Molti altri grandi allenatori hanno avuto problemi agli inizi – ha spiegato Brocchi – Mi vengono in mente Sacchi e Guardiola, ma anche lo stesso Sarri che ci ha messo 2 mesi e mezzo perchè la squadra iniziasse a giocare così. Il mio obiettivo è quello di dare qualcosa di mio alla squadra. Balotelli? Si è allenato molto bene e sin dal mio arrivo mi ha sempre dimostrato la sua voglia. Mario deve pensare alla partita di domani e non al futuro. Speriamo riesca asbloccarsi".
