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Milan, tutto fatto con i cinesi: mancano solo le firme

Dopo la battuta fuori luogo (“I cinesi mangiano i bambini”) e ancora qualche titubanza di Berlusconi, la trattativa per la cessione procede spedita. In attesa del nuovo summit di Arcore, dalla Cina filtra ottimismo.
A cura di Alberto Pucci
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La delicatezza del momento imporrebbe silenzio e, soprattutto, una certa discrezione nei confronti di chi sta vivendo sulla propria pelle un passaggio di consegne epocale. Regole che valgono per tutti, tranne che per Silvio Berlusconi, che da maestro della comunicazione parla quotidianamente dai microfoni di qualche giornalista e da quelli di qualche palco elettorale. Proprio a margine di un appuntamento politico, il presidente del Milan ha infatti parlato (e scherzato troppo) su quella che sembra essere la cordata cinese pronta a rilevare le quote di maggioranza della sua società: "I cinesi comunisti mangiavano i bambini. E io dovrei dargli il Milan?". Una battuta fuori luogo, e di cattivo gusto, che è subito rimbalzata in Cina e lasciato esterrefatti gli imprenditori che stanno alle spalle di Sal Galatioto: advisor che sta seguendo la difficile trattativa.

La trattativa procede

La serietà della cordata cinese, che comprenderebbe imprenditori ricchissimi e imprese addirittura controllate dal governo di Pechino, si è però manifestata anche in questa occasione. Archiviate in fretta le battute e le dichiarazioni leggermente pessimistiche di Berlusconi ("Non so se alla fine cederò il club"), i manager a capo del gruppo che entrerà nel Milan inizialmente con il 70%, stanno continuando a lavorare sui documenti che dovrebbero andare alla firma entro il 20 di giugno (prima scadenza, eventualmente prorogabile, fissata dalle parti in causa) e che dovrebbero includere l'impegno scritto (appunto) sui futuri investimenti di mercato per rinforzare la squadra. Un nuovo incontro tra Silvio Berlusconi, i figli e i manager Fininvest è atteso per le prossime ore: un summit (il secondo in meno di una settimana) che potrebbe anche essere decisivo e che dovrebbe spazzare via ogni dubbio presidenziale.

Un miliardo di buone intenzioni

Come riportato dal "Corriere della Sera", le intenzioni dei nuovi possibili soci cinesi di Berlusconi sono più che serie. Il progetto presentato al patron rossonero, con tanto di "business plan", avrebbe convinto tutti. Secondo il quotidiano milanese, le risorse orientali verrebbero distribuite fra mercato, stadio, sviluppo della struttura commerciale in Asia e copertura dell'attuale debito societario del Milan: un totale di un miliardo di investimento, comprensivo di 400 milioni per la costruzione del nuovo stadio. Un ulteriore passo in avanti verrà compiuto nelle prossime ore, quando verrà costituito il fondo che riunirà tutti gli investitori interessati ad entrare nel calcio italiano. "Siamo d’accordo su tutto, in teoria mancano solo le firme", hanno fatto sapere alcuni diretti interessati all’operazione. L'unico dubbio riguarda la durata della nuova carica di Berlusconi. Il Cavaliere vorrebbe rimanere in carica per i prossimi tre anni. I nuovi soci cinesi, invece, spingono solo per due.

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