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Messi: ‘Quando smetterò, spero di essere ricordato come un bravo ragazzo’

Intervistato da ‘El Pais’ il calciatore più forte del mondo ha reso merito a tutti i suoi compagni, ha detto che battere il Real Madrid dà sensazioni uniche e ha parlato soprattutto della sua fondazione, che cerca di togliere i ragazzini dalle strade.
A cura di Alessio Morra
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intervistato da 'el pais' messi parla della sua carriera e del suo futuro

Leo Messi è ragazzo schivo, che raramente si concede ai giornalisti. Ma, oggi ‘El Pais’ ha pubblicato una lunga intervista, in cui l’argentino ha dimostrato ancora una volta di avere un cuore d’oro. Messi, per molti già più forte di Maradona e Pelè, ha detto che preferisce vincere trofei con le proprie squadre che stabilire record personali. Leo, che non pensa nemmeno al quarto Pallone d’oro, e che odia perdere, si preoccupa del dopo calcio e con la sua fondazione, in collaborazione con l’Unicef, cerca di togliere molti bambini dalla strada:

Nella vita la povertà perché vengo da un paese in cui si nota molto. Ci sono molti ragazzini e giovani a cui non rimane altro che andare a chiedere l’elemosina per strada o adattarsi a fare qualsiasi tipo di lavoro fin da molto piccoli. Noi calciatori siamo veramente privilegiati. Io e la mia fondazione ci concentriamo sull’educazione dei bambini per toglierli dalla strada tramite la scuola e lo sport. Lavoriamo con l’Unicef e con ospedali e scuole.”

Leo, appena venticinquenne, pensa già al dopo calcio. Lui vuole essere ricordato come un bravo ragazzo. L’argentino ha anche espresso belle parole per i suoi compagni di Club e di Nazionale, perché senza di loro non arriverebbe nessun titolo:

Io preferisco vincere titoli con la squadra piuttosto che titoli individuali o stabilire record di reti. Però mi preoccupo più di essere una brava persona che il miglior giocatore al mondo. Quando tutto questo sarà finito, cosa mi resterà? Quando smetterò spero di essere ricordato per essere stato un bravo ragazzo. Mi piace fare gol, però mi piace anche avere degli amici in squadra. È bello che ti apprezzino come una persona, e abbiano una buona opinione di me. La mia fortuna è stata di essere capitato in questo Barcellona. Molti dicono che potrei vincere per la quarta volta il Pallone d’oro, ma i premi preoccupano più voi giornalisti che me. Il Barca mi ha fatto vincere tutto, titoli e premi individuali, e questa squadra è già entrata nella storia per tutto ciò che ha vinto. Una cosa è certa, nel Barcellona e nell’Argentina: è la squadra che mi rende grande, senza l’aiuto dei miei compagni non farei niente, e non avrei vinto nulla.”

Messi, che ha rivelato di essere stato felice quando ha saputo di Vilanova allenatore, non vede l’ora di battere il Real Madrid, che sfiderà il ‘Camp Nou’ domenica prossima:

Sono stato contento quando ho saputo che Tito avrebbe sostituito Guardiola. Lo conosco sin da ragazzo: fu lui il primo ad avere fiducia in me, quando all’epoca ero solo un panchinaro e non giocavano nemmeno, ed è stato sempre lui che mi ha lanciato nella Under 16. Battere il Real è la sensazione più bella, proprio per l’importanza che viene data alla partita. Loro si basano molto sul contropiede, davanti hanno giocatori velocissimi e il collegamento tra difesa ed attacco è di circa cinque secondi: non hanno bisogno di giocare bene per fare tre gol. Io conosco bene Higuain e Di Maria: il primo se tocca la palla due volte in partita, fa due gol.”

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