Messi ingoia la pillola antivomito durante la gara con la Roma
Una pastiglia per non vomitare. E' quella che ha ingerito Lionel Messi ieri, dopo essere entrato in campo durante la sfida di Champions League contro la Roma. E' successo verso la metà della ripresa e l'episodio ha destato grande impressione: la Pulce si avvicina alla panchina blaugrana, un membro dello staff medico – evidentemente già d'accordo con il calciatore – si avvicina e passa la pillola al giocatore che gli tende la mano, poi stringe nel pugno il cachet e inghiotte dissimulando quel gesto. Siparietto che non è sfuggito alle telecamere e, mandato in onda, ha destato lo stupore del pubblico. Nulla di scandaloso, nemmeno qualcosa che contravvenga al regolamento: quella pasticca serve al campione sudamericano per evitare quei fastidiosi e improvvisi conati, rigurgiti di muchi e succhi gastrici, che spesso lo hanno costretto a fermarsi in campo per vomitare…
Piegato, mani sulle ginocchia, capo chino: scena vista anche al Mondiale in Brasile come in altre occasioni, sia nel corso di un match sia nel chiuso dello spogliatoio. "Mi sono sottoposto a molti controlli – ha più volte spiegato in passato il quattro volte Pallone d'Oro – ma ancora i medici non sono riusciti a capire cosa abbia realmente. Quel che so, però, è che per fortuna non si tratta di nulla di grave. Mi basta prendere una pastiglia e passa tutto…".
Perché Messi vomita? Colpa della rinosinusite cronica
Rinosinusite cronica, è questa la spiegazione che un otorinolaringoiatra ha fornito parlando del disturbo così imbarazzante che affligge il calciatore. Cosa comporta questa patologia? Un'eccessiva secrezione di muco che l'argentino non riesce a smaltire né con la sudorazione né con l'espettorazione, quella volgarmente conosciuta come ‘sputo', né soffiando il naso. Secondo alcuni, questo difetto fisico potrebbe anche essere un effetto collaterale della cura alla quale Messi si sottopose una decina di anni fa quando, un'insufficienza ormonale, gli stava per bloccare lo sviluppo. Quella malattia (ipopituitarismo) venne aggredita e guarita con il GH, l'ormone della crescita.
