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Mercato, Juve regina: la Serie A torna a spendere, 700 milioni per 1200 acquisti

Juve e Inter rappresentano da sole metà del calciomercato italiano. Roma e Napoli in seconda fila alla ricerca di plusvalenze, che potrebbero non bastare. Samp, Fiorentina e le piccole spendono poco e incassano molto. Abbondano i prestiti: ecco il mercato della Serie A.
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La Serie A spende più dell'anno scorso. Per i nuovi acquisti, al netto di ingaggi e prestiti, il calcio italiano ha mosso poco meno di 700 milioni. Certo, non siamo ai livelli della Premier League dove in media un nuovo acquisto è costato 10 milioni di sterline, più del doppio di un decennio fa, e 12 squadre hanno battuto il proprio record di spesa. Ma qualcosa si muove. Si muove fin troppo, considerati gli oltre 1100 trasferimenti in entrata e gli oltre 700 in uscita e l'abbondanza di prestiti e fine prestiti che polverizzano il valore medio di ogni operazione a poco più di 700 mila euro.

Juve regina – È la Juve l'indiscussa regina dell'estate 2016. La cessione di Pogba, il giocatore più pagato al mondo, consente di mettere in bilancio una plusvalenza da 72,6 milioni. E a Raiola di intascare la commissione più alta di sempre (35 milioni). I bianconeri hanno messo sul mercato 162,5 milioni e ne hanno complessivamente incassati 163,7 dalle cessioni. Hanno soprattutto, grazie alle clausole di rescissione, strappato due elementi chiave alle rivali: Higuain per 90 milioni al Napoli, 32 alla Roma per Pjanic. E hanno aggiunto all'organico ricchissimo colpi come Benatia, Dani Alves, Marko Pjaca e il rientrante Cuadrado. È il risultato del fatturato record, che dovrebbe superare i 350 milioni per il 2016 (nei primi nove mesi il club registra 304 milioni di ricavi), anche senza contare le plusvalenze, da ultima quella da quasi 9 milioni, 12 con i bonus, per Zaza che la Juve ha in varie forme controllato dal 2013 e ceduto al West Ham.

Inter: spese e FFP – Solo l'Inter contrasta le spese bianconere e supera i 100 milioni di investimenti in cartellini (113,3). Da soli, dunque, i due club muovono quasi la metà degli acquisti in Serie A (al netto delle operazioni che pesano solo sugli ingaggi, prestiti e parametri zero).

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L'arrivo nella stessa giornata di Joao Mario. pagato allo Sporting Lisbona 45 milioni, e Gabigol, preso dal Santos per 30 milioni, segnano il nuovo corso nerazzurro. Il gruppo Suning ha consegnato, a Mancini prima e a De Boer poi, un gruppo rinnovato in cui spiccano Candreva (22 milioni) e Ansaldi (7 milioni), oltre all'arrivo a parametro zero di Banega. E il fair play finanziario?

Inter, Milan e la Cina – L'Inter deve rispettare il pareggio di bilancio entro il 2017 e il costo de personale non deve superare i 120 milioni o il 60% dei ricavi operativi. I nerazzurri, poi, avranno dei paletti per la formazione della lista Uefa: solo 22 calciatori e la possibilità di inserire solo nuovi giocatori finanziati dall'uscita di un calciatore presenta nella lista dell'anno scorso, con una sola eccezione. L'obiettivo del gruppo cinese, comunque, punta a far crescere il fatturato, fermo a 190 milioni nel 2015, grazie a nuovi sponsor come Changhong, che ha fatto la sua comparsa a San Siro domenica, la seconda azienda cinese di televisori, venduti anche nei centri commerciali Suning. Per evitare di dover cedere pezzi pregiati come Icardi, blindato con 110 milioni di clausola rescissoria.

L'incertezza sugli investimenti dalla Cina ha bloccato invece la campagna di potenziamento del Milan, dopo il passivo record dell'ultima stagione. Difficile per i rossoneri recuperare il terreno perduto con acquisti per 26 milioni, appena cinque in più di quanto investito sul mercato dal Bologna.

Acquisti e cessioni in Serie A nell'estate 2016 squadra per squadra
Acquisti e cessioni in Serie A nell'estate 2016 squadra per squadra

Roma, i soldi non sono tutto – L'estate ha portato solo preoccupazioni anche a Pallotta. La Roma deve accontentarsi di 3 milioni e del 10% del market pool per aver perso dal Porto (più ovviamente i premi derivanti dall'Europa League che distribuirà 410 milioni. Saltata l'operazione Borja Valero, i giallorossi si “fermano” a poco meno di 100 milioni anche se gran parte delle operazioni riguardano i riscatti di Salah, Perotti, Dzeko, Shaarawi e l'acquisto più costoso rimane il finora misterioso Gerson, pagato 19 milioni. I giallorossi chiudono così con un saldo negativo di 34 milioni, il secondo peggiore della Serie A, con uno scenario certo poco roseo alla luce dei vincoli del fair play finanziario che già pesano sulla gestione dell'Inter. E l'orizzonte non è certo positivo, con lo stadio ancora avvolto nel limbo dall'incertezza politica e una rosa che l'anno scorso fra ingaggi e ammortamenti ha bruciato l'intero fatturato.

Bene Samp e Napoli – Ma chi ha speso meglio di tutti in questo mercato? In attesa degli ultimi colpi di mercato, la Sampdoria e il Napoli, ma questa dopo otto anni di plusvalenze e bilanci in attivo fino al 2015, non è una novità. I blucerchiati, in testa e imbattuti dopo due giornate, hanno chiuso con un saldo positivo tra acquisti e cessioni di 25 milioni grazie soprattutto agli addii di Soriano, Correa e Fernando che hanno ulteriormente alleggerito i conti della Samp, in rosso per 1,5 milioni a fine 2015 con un passivo nettamente ridotto però rispetto ai 24,6 dell'esercizio precedente.

Tra il 2011 e il 2015, ha scritto Marco Bellinazzo sul Sole 24 Ore, “il Napoli, senza investimenti infrastrutturali, e tolti gli introiti della Champions e le plusvalenze, ha avuto un fatturato medio di 120 milioni. Un livello di entrate che rende un lusso sul lungo periodo insostenibile una rosa che, tra ingaggi e ammortamenti, pesa sui conti per 130 milioni”. Quest'anno, il presidente è tornato a spendere e soprattutto a vendere. Ai tifosi non sarà piaciuta, ma la cessione di Higuain con relativa plusvalenza da quasi 80 milioni aiuta eccome. Anche se non ci sarà mai negli stadi uno striscione con la scritta “Grazie per questo magnifico bilancio in attivo”. Intanto, dopo essere stato proposto ad almeno quattro squadre, Gabbiadini resta con un ingaggio rinnovato verso l'alto: è lui il colpo dell'estate del Napoli. Quanto ha speso il Napoli? Ben 115 milioni per 7 colpi

In attivo Fiorentina e piccole – Anche la Fiorentina, senza contare il possibile addio di Kalinic, ha sfiorato i 20 milioni di attivo fra acquisti e cessioni grazieal ritorno in Premier League di Marcos Alonso, passato al Chelsea per 26,5 milioni dopo le esperienze con Bolton e Sunderland.

Lo scenario della Serie A degli ultimi anni, infine, conferma come siano le piccole a gestirsi meglio, realtà sane e solide come l'Udinese, il Cagliari, il Pescara (1,95 milioni e quarta estate col segno più al calciomercato), e l'Empoli, l'unica che nelle ultime cinque stagioni ha sempre incassato dalle cessioni più di quanto speso per i nuovi giocatori.

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L'economia, però, è parente sempre più stretta del risultato. Con queste differenze, con questo potere d'acquisto così sbilanciato, appare davvero una missione impossibile contrastare la Juventus che si batte contro la storia, per diventare la prima squadra italiana e la terza in Europa dopo Lyon e Spartak Mosca a conquistare almeno sei titoli di fila.

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