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Mazzarri: “L’Inter merita rispetto. Avanti, usciamo dalla crisi”

Il tecnico dell’Inter è sulla graticola e rischia l’esonero. Cesena prima tappa per invertire il trend di risultati e salvare la panchina. Alle allusioni di Agnelli risponde così: “Calciopoli? Posso solo dire che l’Inter merita rispetto”
A cura di Maurizio De Santis
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Quattro partite (si comincia col Cesena) per salvare capra, cavoli e panchina. Alla vigilia della sfida con i romagnoli Mazzarri prova a lasciarsi alle spalle fischi, polemiche e parole di Moratti. Si concentra solo sulla partita e sulle scelte da fare, perché non può più sbagliare mossa. E' sotto esame, la sua fiducia è a tempo e, per quanto Thohir l'abbia rinnovata, sa bene di essere in bilico. "Ci sono già stati momenti delicati nella mia carriera – afferma il tecnico toscano -. Penso a una partita alla volta. Questo mestiere va interpretato così, sono sereno e tranquillo". Sereno e tranquillo anche quando gli chiedono del botta e risposta con l'ex presidente che ha chiuso il caso definendo "nulla di sgradevole" la replica dell'allenatore all'osservazione fatta sul trend di risultati insoddisfacente. "Mi ha fatto piacere che abbia parlato così, ribadisco che da parte mia non c'era alcuna intenzione di mancare di rispetto. Non ho mai avuto alcun problema con la famiglia Moratti. Non penso che i giocatori subiranno il distacco. Qualcosa del genere è avvenuto già l'anno scorso ed io ho fatto di tutto per evitare che quella situazione avesse ricadute su di loro".

L'Inter merita rispetto. Da Agnelli che attacca Moratti per lo scudetto assegnato nell'anno di Calciopoli ai nerazzurri alla replica di Thohir che allude allo scandalo del 2006 e alla B dei bianconeri. Anche in questo caso Mazzarri non vuol farsi distrarre. "Io ed i giocatori dobbiamo pensare solo al campo, il resto non ci riguarda. Calciopoli? Posso solo dire che l'Inter merita rispetto e va rispettata, per tutto il resto è la società che sa cosa fare".

La fiducia (a tempo) di Thohir. "Anche l'anno scorso abbiamo attraversato momento altrettanto difficili. Ci mancano i risultati, non il gioco. Ho imparato nel corso delle esperienze fatte che un allenatore non deve guardare troppo oltre… ma pensare, di volta in volta, a impiegare tutte le energie a disposizione per far rendere i giocatori al meglio. Quando penso alla mia carriera ricordo che quasi tutti gli anni ho avuto momenti duri, ma li ho sempre superati. E passerà anche questa fase".

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