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Mathieu e il tatuaggio-pipistrello (foto)

Il neo difensore del Barcellona, Mathieu, ha tatuato sul polpaccio sinistro il disegno di un pipistrello, simbolo del Valencia nel quale ha militato prima del passaggio in blaugrana.
A cura di Maurizio De Santis
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Un pipistrello tatuato sul polpaccio sinistro accanto al numero 22. Jérémy Mathieu è un nuovo calciatore del Barcellona ma nella valigia dei ricordi, assieme ai segni dei duelli combattuti nel cuore della difesa del Valencia, porterà anche il simbolo dell'affetto e della riconoscenza verso il club e i tifosi che lo hanno sostenuto prima del trasferimento in blaugrana. Il centrale francese come Batman, in 6 anni ha imparato a farsi apprezzare dai sostenitori valenciani anche per le sue qualità umane: "Sto molto bene qui, quest'ambiente è incredibile", raccontò a ottobre scorso quando decise di farsi tracciare sulla pelle il simbolo della società come testimonianza del legame costruito in tante stagioni (l'ultima, quella in Europa League, è stata tra le più esaltanti). Rafa Benitez, che da quelle parti pure è amato per aver vinto la Liga e fatto marameo ai colossi Real Madrid e Barcellona, avrebbe voluto Mathieu a Napoli ma il richiamo dei catalani è stato più forte.

Da Ramos a Messi, i tatuaggi cult dei calciatori

C'è chi come Sergio Ramos, difensore centrale della Spagna e del Real Madrid, ha lasciato che la matita speciale vergasse la sua pelle con le immagini della Champions League (la ‘decima' coppa vinta in finale contro l'Atletico) e la Coppa del Mondo (quella alzata con la Roja, l'ultima prima della batosta incassata dagli iberici a Brasile 2014). Agger, danese del Liverpool, ha il dorso effigiato con un tatuaggio vichingo. Lavezzi (il Pocho del Psg, protagonista della finalissima con la Germania) si distingue per le immagini tra sacro (come il volto di Cristo sul petto) e profano (la pistola che compare sul fianco sinistro).

Raul Meireles, arcigno centrocampista del Portogallo, ha un dragone che s'arrotola lungo la schiena. Messi ha le manine del figlioletto tatuate sul polpaccio. E poi c'è chi come Pinilla, attaccante del Cile, che in memoria della traversa centrata contro il Brasile (avesse segnato, avrebbe consegnato la qualificazione alla sua nazionale) ha voluto che quella sfortunata azione gli venisse disegnata sulla schiena. Per la serie: un attimo e pochi centrimetri per distruggere un sogno.

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