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Mascherano: “Mi voleva la Juventus, in Serie B”

L’argentino si racconta rivelando i retroscena sull’interesse della Juventus e del Napoli, e sul grande feeling con Rafa Benitez.
A cura di Marco Beltrami
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Javier Mascherano si racconta. L'esperto e duttile calciatore del Barcellona e della Nazionale argentina ha concesso una lunga intervista alla rivista "Panenka". Jefecito a ruota libera tra passato e presente, ha svelato numerosi retroscena sulla sua prestigiosa carriera che sta vivendo un momento molto fortunato in terra blaugrana. Innanzitutto il centrocampista, abile anche a vestire i panni del difensore, ha svelato la sua apprensione durante le partite: "90 minuti sono una sofferenza, devi rimanere sempre concentrato, stare attento a non sbagliare, fare attenzione anche a quello che fanno i tuoi compagni. Mi diverto negli allenamenti ma non in partita. Le gare non riesco a godermele. Quando gioco in difesa poi soffro di più. Non è il mio ruolo e quando torno a centrocampo lo prendo come un premio e mi diverto di più. Se però non avessi accettato di fare il centrale, oggi non sarei al Barcellona".

E chissà allora in che squadra sarebbe andato a finire Mascherano, magari al Napoli o alla Juventus che hanno a lungo cercato di ingaggiarlo. Proprio a proposito dell'interessamento della Juve, Mascherano è uscito allo scoperto rivelando anche i retroscena relativi al forte legame con Benitez: "Rafa mi voleva già a Valencia quando io giocavo nel River. Mandò diversi osservatori, mi conobbe così. Poi si presentò a Londra, a casa mia per parlarmi di persona. Io non ci volevo restare in Inghilterra, credevo che non mi sarei mai adattato. Che sarebbe stato meglio il calcio spagnolo oppure italiano. M'incontrai con la Juventus, che quell'anno era scesa in Serie B, però alla fine Rafa mi convinse. Non so come ci riuscì son sincero, io come prima cosa gli dissi: "Se non gioco nel West Ham come posso farlo con Cissoko, Xabi Alonso e Gerrard al Liverpool?!"". E il Napoli? Ecco la rivelazione di Mascherano: "Parlai con Rafa. Ora ci sentiamo meno però non potrò che ringraziarlo per tutto quello che ha fatto. Mi ha tirato su da un pozzo a 20 metri sotto terra e mi ha portato più in alto possibile".

Mascherano ha dichiarato anche di essere molto riservato e di non amare l'eccessiva fama che circonda i calciatori: "Ho tante cicatrici, non tatuaggi. Sono abbastanza atipico in questo: del calcio mi appassiona il gioco, non gli effetti che genera. La fama, per esempio. Non mi piace non poter andare per negozi con le mie figlie".

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