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Marcelo: “Mio nonno vendette la macchina per aiutarmi”

L’esterno del Real e del Brasile rivela numerosi retroscena sul suo passato, a partire dal rapporto con il nonno: “Quando vendette la macchina per aiutarmi mi disse: Guardami, non ho un soldo in tasca, però ho tutto e sono felice come un figlio di p…”.
A cura di Marco Beltrami
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Nel 2007 quando arrivò al Real Madrid 19enne, non poteva certo immaginare che negli anni a venire sarebbe diventato un perno della formazione spagnola e della nazionale brasiliana. Ne ha fatta invece di strada il brasiliano Marcelo che a 29 anni è senza dubbio uno dei più forti interpreti del suo ruolo a livello mondiale. L'esterno sinistro reduce dalla vittoria di due Champions consecutive però si guarda sempre indietro e non dimentica mai le sue origini. Un modo per restare umile e continuare a trovare preziosi stimoli per continuare a dare il massimo e vincere. In una suggestiva intervista al The Players Tribune, il classe 1988 ha raccontato il momento del suo approdo al Real e il retroscena sul segreto della sua felicità, legata al nonno.

Marcelo e il retroscena sull'arrivo al Real Madrid

Dopo essersi messo in mostra nella Fluminens, Marcelo nell'estate 2007 ricevette una telefonata da una persona che non conosceva. Quest'ultima gli chiese se avesse voluto indossare la casacca del Real. Impossibile dire di no ai Blancos, per il calciatore verdeoro che ha raccontato il momento della firma: "Bene, mi disse, allora andrai al Real Madrid. Giuro su Dio che quando arrivai in Spagna pensavo di andare a un colloquio. Fu pazzesco: entrai, sul tavolo della sala riunioni c'era un contratto col mio nome. Lo firmai al volo, mi portarono a visitare il campo e passammo immediatamente alla presentazione alla stampa. Una cosa incredibile, tanto che la mia famiglia se ne capacitò solo quando videro il servizio su Globoesporte!".

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Il rifiuto del prestito dopo la prima stagione al Real

Ecco come è iniziata la lunga e vincente esperienza di Marcelo al Real con 17 trofei messi in cascina. Un'avventura che non è iniziata nel migliore dei modi, in virtù di un fisiologico periodo di ambientamento del brasiliano che rifiutò anche l'ipotesi di un prestito: "Alla fine della mia prima stagione fui chiamato da un dirigente che mi spiegò che il club voleva mandarmi a fare esperienza da un'altra parte. Io temevo che andandomene non sarei più tornato, così gli dissi che ringraziavo per il pensiero ma avrei fatto esperienza lì da loro".

Il segreto della felicità di Marcelo, e l'insegnamento del nonno

Grazie al suo piglio dunque Marcelo, ha tenuto duro ed è riuscito ad affermarsi con la casacca del Real. Anche grazie ai consigli di una grande gloria brasiliano come Roberto Carlos, sempre prodigo di consigli per il suo giovane erede. Fondamentale però per il calciatore che oggi ha uno stipendio superiore ai 12 milioni di euro con il Real la figura del nonno. Quest'ultimo vendette la macchina per aiutare il nipote, che oggi lo ricorda così: "Quando vendette la macchina per aiutarmi mi disse: Guardami, non ho un soldo in tasca, però ho tutto e sono felice come un figlio di p…. Bene, quel giorno pensai che avrei fatto ogni sforzo per portare un trofeo d'oro nella vetrina di mio nonno e se mai non ci fossi riuscito sarei comunque stato Marcelo, felice e contento come un figlio di p..". Ecco il segreto dunque della felicità del calciatore brasiliano.

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