Maradona su Higuain: “Cessione giusta a quelle cifre, ma ha sbagliato tempi e modi”

Davanti ai soldi difficilmente il cuore ha la meglio. Lo sporco vil denaro spesso non ha rivali e detta legge, anche nello sport. Per questo Gonzalo Higuain doveva essere venduto a quelle cifre. Non solo perché contrattualmente chi si presenta con i soldi per pagare una clausola inserita nell'accordo può acquistare un giocatore senza alcuna opposizione, ma anche perché la cifra è decisamente alta, a tal punto che adesso il Napoli può decidere come reinvestirla. Forse, era il caso di gestire la situazione in modo differente, con maggior attenzione e rispetto nei confronti di chi (i tifosi) del calcio vivono più gli avvenimenti con la pancia che con la testa e dei soldi (soprattutto altrui) poco si interessano. Di questo avviso è anche uno degli idoli indiscussi di Napoli, Diego Armando Maradona, uno che a Napoli e con il Napoli costruì qualcosa di magico, di unico. Dal quale non si distaccò nemmeno davanti a proposte costanti e spesso indecenti. Ma quello era un altro mondo, un altro calcio.

Maradona aveva subito dato il proprio parere alla vicenda: "Nessun rispetto per i tifosi, felici solo coloro che chiudono certi affari". E il Pibe rincara la dose sulla questione Higuain. Il Pipita, che Diego allenò quando era ct della nazionale argentina e che conosce molto bene, doveva essere ceduto a certe cifre e davanti a tale proposta ma quello che il campione argentino discute sono i tempi e soprattutto le modalità con cui si è consumata la vicenda. Torbida, per mancanza di lealtà nei confronti dei tifosi, che hanno subito gli eventi.

Giusto vendere Higuain

Dalle pagine de ‘il Mattino', quotidiano campano, Maradona analizza la situazione in modo lucido, non distaccato, ma obiettivamente: "Gonzalo andava venduto per quella maxi cifra della clausola anche perché non avrebbe mai ripetuto quanto fatto vedere quest’anno a livello calcistico". Primo punto: la proposta economica ma anche da un punto di vista di programmazione tecnica andava affrontata e accettata. Non si sarebbe mai più riusciti a vendere il giocatore così bene, era l'occasione giusta al momento giusto.

L'errore del Pipita

"Il modo in cui è andato via è stato sbagliato, perché quello che ricevi a Napoli non lo ricevi altrove. Le visite mediche di nascosto non mi sono piaciute: questo i tifosi napoletani non lo meritano. La Juventus è odiata dai napoletani e da questo punto di vista faccio fatica a capire il perché della decisione del Pipita". Punto due, il comportamento del giocatore. Sbagliato, sotto ogni aspetto. Quasi si sentisse colpevole di un tradimento, forse consigliato male, di certo compiendo tutto ciò che non doveva fare. La ferita sarebbe stata comunque aperta, da Napoli sarebbero arrivati probabilmente solo insulti e delusione. Eppure, la gestione della vicenda – sottolinea Maradona –  poteva e doveva essere orchestrata meglio

La stilettata a De Laurentiis

"Adesso con i 90 milioni incassati dal pagamento della clausola mi aspetto che De Laurentiis spenda al meglio per allestire un Napoli vincente. Non ha potuto trattenerlo e ha scaricato tutta la colpa sul Pipita: ora dovrà spendere e ricostruire”. Terzo punto, il presidente, reo di aver scaricato – come spesso accade in questi casi – tutta la responsabilità al giocatore e al suo entourage, cavalcando i malumori di piazza. Ma con 90 milioni in tasca adesso arrivano anche le responsabilità di De Laurentiis che deve dimostrare di non tradire doppiamente il Napoli, costruendo da quella cessione, una squadra più forte e sempre credibile.