Maradona: “La mia 10 a Insigne? No, quella maglia non si tocca”
"La maglia numero dieci? L'avrei ritirata solo per Pelé". Così parlò Rivera, il golden boy del Milan e della Nazionale che la casacca dei rossoneri è stato (ed è tutt'ora) un'icona del calcio italiano e internazionale. A Napoli, però, è diverso: nel Golfo ‘Maradona è meglio di Pelé' e la divisa che l'ex Pibe ha indossato dal 1984 al 1991 è una reliquia, la testimonianza di una religione ‘pagana' che mescola sacro e profano, si perde nei vicoli della città affrescati ancora col volto di Diego, nei ricordi del popolo che – oggi come allora – sogna lo scudetto.
Dal ‘Diez' al Pipita, è ancora questione di numeri. Dovesse succedere ‘o miracolo, allora il ‘patrono' azzurro per eccellenza farebbe di nuovo ritorno tra la sua gente, quella che l'ha accolto nel ventre molle di Partenope e l'ha stritolato d'affetto, quella che ‘una finta di Maradona squaglia il sangue nelle vene, quella che ‘ho visto Maradona e batte forte il corazon'. Higuain devastante, Callejon risorsa instancabile, l'equilibrio tattico di Hamsik e i tocchi di Insigne, pennellate d'autore che hanno rispolverato dalle curve della memoria il ricordo di quelle traiettorie magiche che solo l'ex Pibe sapeva inventare.
"Sì che ho visto la punizione di Insigne contro l'Empoli, è stato davvero bravo", ha ammesso qualche giorno fa Diego Armando Maradona, a Dubai, nel corso della presentazione della Tinkoff, il team di ciclismo. Lorenzo merita d'indossare la maglia numero dieci? L'ex fuoriclasse argentino è prodigo di complimenti per lo ‘scugnizzo' di Frattamaggiore allevato da Zeman, plaude al grande lavoro svolto da Sarri, si dice pronto a tornare in città per festeggiare il terzo scudetto ma su una cosa non transige: "No. La maglia numero 10 non si tocca", afferma alla Gazzetta, l'ex campione sudamericano che con quella casacca ha conquistato due scudetti, una Coppa Uefa, una Supercoppa e una Coppa Italia.
