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Maradona attacca: “Dani Alves? E’ solo un poveraccio”

Intervistato dall’argentino “Olé”, l’ex numero dieci del Napoli affonda il colpo sul brasiliano della Juventus e critica il ct Sampaoli: “Le convocazioni gliele fa Veron e chiamare Icardi e non Aguero è roba da pazzi”.
A cura di Alberto Pucci
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A pochi giorni dalla rotonda vittoria in amichevole contro Singapore, Diego Armando Maradona è tornato a parlare non solo dell'Argentina ma anche delle dichiarazioni recenti di Dani Alves. Nei giorni scorsi, il brasiliano della Juventus aveva snobbato il "Pibe de Oro" preferendogli Messi e tirando in ballo il premio di France Football: "Il paragone tra Messi e Maradona? Non si può fare. Quanti Palloni d'Oro ha vinto Maradona? Ha vinto il mondiale sì, ma io non sarei orgoglioso di aver vinto la coppa del mondo segnando un gol di mano". Una dichiarazione che ha generato la risposta piccata della figlia Dalma ("Chieda ai brasiliani chi è mio padre") e dello stesso Diego, che in un'intervista rilasciata all'argentino Olé non ha usato giri di parole: "Dani Alves è un cogl…e, un poveraccio. Parla lui che sta in una zona di campo in cui non si gioca a calcio. Un grande terzino era Maicon, o Cafù, di certo non lui".

Le frecciate al commissario tecnico Sampaoli

Nel corso della chiacchierata con i colleghi sudmericani, Maradona è poi tornato sulle ultime convocazioni del nuovo ct argentino: già criticate da Victor Blanco, segretario generale della AFA e presidente del Racing Club de Avellaneda. "Sono arrabbiato con Sampaoli, la lista gliela fa Veron – ha continuato Dieguito – Ed escludere Aguero per chiamare Icardi è follia pura. Piuttosto avrei chiamato Benedetto, che mi piace molto. E Veron faccia la lista dell’Inghilterra, non quella dell’Argentina. Per chiamare Icardi e fargli conoscere i medici dell’Argentina, tanto valeva convocare Benedetto. L’hanno fatto per fare un dispetto a me, davvero non capisco la convocazione di Icardi. Ha fatto tanti gol in Italia ma il Pipita l’anno prima ne aveva fatti 36. Sampaoli? Non lo conosceva nessuno, se non avesse vinto la finale con il Cile neanche la sua famiglia avrebbe saputo chi era".

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