15 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Maracanà degradato e abbandonato: per salvarlo, due cordate europee

Lo storico impianto brasiliano che ha ospitato gli ultimi mondiali di calcio e le Olimpiadi, è ridotto ad uno stato pietoso. Destinato a scomparire, per risanarlo si stanno muovendo imprenditori europei. Nel 1950 il Maracanà ospitò la sua prima finale iridata e nel 1969 Pelè siglo il gol numero 1.000 della sua incredibile carriera.
A cura di Alessio Pediglieri
15 CONDIVISIONI
Immagine

Ha ospitato molte delle più grandi partite della storia del calcio e solo qualche anno fa la finale di Coppa del Mondo in cui la Germania ha alzato il suo quarto titolo iridato. E' il Maracanà, lo Stadio brasiliano per eccellenza, che era tornato in auge a fine 2016 per commemorare i calciatori deceduti della Chapecoense nel dramma aereo che aveva frantumato il sogno sportivo del piccolo club verdeoro. Un ultimo acuto, a livello internazionale, prima e dopo il silenzio e il degrado. Il Maracanà, infatti, è abbandonato da troppo tempo a se stesso, divenendo una classica cattedrale nel deserto. Che però non può restare tale: perché il Maracanà non è uno stadio come tanti altri.

La storia, da Pelè a Zico – In questa struttura, costruita per ospitare i Mondiali del 1950, un certo Pelé realizzò su rigore il suo gol numero 1.000. Era il 34′ dell'incontro fra il suo Santos e il Vasco da Gama (2–1), il 19 novembre 1969. Fra i tanti campioni che hanno giocato in questo stadio, tanti grandi idoli e cannonieri di sempre tra cui Zico del Flamengo (autore di 333 reti in 435 incontri giocati al «Maracanã») e l'amico-rivale Roberto Dinamite del Vasco da Gama, Roberto Rivellino o Garrincha.

Senza proprietà, decadenza e oblio – Ma nell'epoca del calcio moderno che esige tanto e poco elargisce, anche il Maracanà ha subito l'onta dell'oblio: completamente ristrutturato in vista della Confederations Cup 2013, della Coppa del Mondo 2014, evento tenutosi in Brasile anche nel 1950, e delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2016, oggi  – senza un proprietario – è lasciato a se stesso, destinato a marcire e a essere dimenticato. Un destino triste e ingiusto che nasce dall'impossibilità di trovare chi vi voglia investire milioni di euro per sanarlo e ristrutturarlo. La società che era proprietaria, la Maracana SA, non ha tirato più fuori un euro. Così come ha fatto lo Stato di Rio, proprietario dello stadio ma incapace di gestirlo, per mancanza di fondi e volontà.

La cordata europea – Adesso, davanti allo sfacelo di un pezzo di storia destinato sa scomparire si stanno muovendo – con non poche difficoltà – alcune cordate europee di imprenditori pronti ad investire soldi. Da un lato c'è la cordata francese capitanata da Lagardère e BWA. Dall'altro una cordata anglo-olandese con CSM, GL Eventos e Amsterdam ArenA. Due realtà esterne pronte ad approfittare dell'occasione per mettere le mani su uno dei monumenti del calcio, ristrutturarlo e rilanciarlo. A quale prezzo, solo il tempo lo dirà.

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views