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Mancini: “Balotelli non cambierà mai”

Il tecnico del City parla dell’ex attaccante: ne elogia i miglioramenti sotto il profilo tecnico e ribadisce le pecche caratteriali. Voci di mercato lo vogliono sulla panchina della Roma: “Sono un professionista, se mi fanno un’offerta la valuto”.
A cura di Maurizio De Santis
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roberto mancini in inghilterra

Croce e delizia. Super Mario è così, prendere o lasciare. Pure Roberto Mancini se n'è fatta una ragione. "Con Balotelli abbiamo vinto un campionato, una FA Cup, una Charity Shield. C'è stato sempre nelle vittorie. E' migliorato in tutto. Però i suoi errori li farà sempre. Non penso che Mario possa cambiare del tutto, io credo che anche il giorno che avrà 30 anni, ne farà. Ma questo è lui, nel bene e nel male". Genio e sregolatezza, inutile provare a correggerlo afferma ai microfoni di SkySport. Lo odi e lo ami, con il bad boy italiano (così lo hanno soprannominato gli inglesi durante la sua avventura con la maglia del City) serve pazienza. E anche tanta.

La cosa importante è che lui capisca che in campo può e deve dare di più, sempre il massimo, perché da un giocatore come lui ci si aspetta sempre il massimo. E lui lo può fare.

A ognuno il suo Balotelli, come Stramaccioni con Cassano. Mancini, però, non accetta confronti.

Queste sono balle, riportate solo dai tabloid e dai fotografi che erano qua. Perché tra me e lui non c'è stato assolutamente niente. Noi stavamo giocando una partitina, io giocavo nella squadra avversaria, lui ha fatto un fallo su un suo compagno e io l'ho preso per la maglia e l'ho mandato via. Poi i fotografi hanno scattato e sembrava fosse successo chissà che cosa. Non c'è mai stato assolutamente niente. E non ho idea di quello che c'è stato tra Stramaccioni e Cassano, sinceramente.

Juve padrona in campionato e alle prese con la sfida in Champions.

Conte ha dato una mentalità importante alla squadra che gioca sempre al massimo. Assomiglia un po' alla prima Juve di Lippi, come squadra, che non vinceva da diversi anni e sta facendo un ottimo lavoro. In Europa è tutto aperto perché poi in due partite a volte passa anche la squadra che non è più forte dell'altra.

L'esperienza del Barcellona a San Siro insegna…

Nessuno pensava che il Milan battesse il Barcellona e ha vinto 2-0. Basta prendere il Chelsea dell'anno scorso: dopo il 3-1 di Napoli nessuno pensava potesse arrivare in finale e vincere e poi vinse. La Champions League è una storia particolare.

Voci di mercato danno Dzeko in partenza dall'Inghilterra con direzione Milano, sponda nerazzurra. Mancini glissa.

Dzeko è per noi un giocatore importante. In questo momento non abbiamo mai parlato di cessioni e acquisti, perché abbiamo ancora 10 partite. Poi a giugno tutto può accadere, ma questo vale per qualsiasi giocatore. Dzeko per me è un grande giocatore, ha bisogno sicuramente di giocare sempre. E' un giocatore che in Italia se gioca sempre può fare oltre 20 gol.

Smentito ogni contatto con la Roma, almeno per ora.

Sono un professionista, il giorno che verrò via di qua e deciderò di tornare in Italia, se ci sarà una squadra che mi farà un'offerta… Quando uno fa questo lavoro cambia squadra. Non si può stare sempre nella stessa squadra.

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