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Mai rinnovare il contratto a un ct non qualificato. Ventura ‘bocciato’ in Spagna

Cinque errori commessi dal ct per la gara contro la Spagna: modulo, Spinazzola, cambi, giocatori in forma, la volontà di essere come loro. E adesso l’Italia si gioca tutto nel girone contro l’Albania di Panucci.
A cura di Jvan Sica
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L’unica nota positiva della partita fra Spagna e Italia sono state le dichiarazioni dei calciatori italiani nel dopo partita i quali dicevano di pensare già con grande attenzione alla partita contro Israele di martedì, perché la squadra vista al Bernabeu può soffrire anche contro gli israeliani e andarsi a giocare poi la partita decisiva in Albania per il secondo posto.

L’Italia ha giocato una partita senza capo né coda, opponendoci come peggio non potevamo a un avversario come la Spagna. Gli errori commessi da Ventura (al quale è stato rinnovato il contratto senza avere ancora la qualificazione al Mondiale al sicuro) sono tantissimi, sottolineiamo solo i cinque più importanti.

ventura nazionale

I cinque errori commessi da Ventura

1 – Il modulo

Giocare contro la Spagna con il 4-2-4 si è dimostrato essere una pazzia. Andarsi a indebolire al centro del campo dove loro sono già capaci di trovare superiorità numerica grazie al loro palleggio vuole dire consegnare la palla alla Spagna e farla puntare direttamente alla porta, senza nessun filtro. Le azioni pericolose sono venute tutte dalla fascia centrale del campo, dove Lopetegui ha capito subito di insistere, facendo sguazzare tutti insieme Silva, Asensio, Isco e Iniesta. Di fronte a questi quattro grandi palleggiatori noi opponevamo solo Verratti, ammonito dopo tre minuti di gioco per cui limitato nella fase pressing, e De Rossi. Lì ci hanno letteralmente schiacciato, arrivando in porta quando volevano.

Il 4-2-4 inoltre è una scelta per far coesistere Belotti e Immobile al centro dell’attacco, scelta sensata solo se dietro di loro c’è una mezzala di grande qualità o una mezzapunta eccezionale nel servirli in profondità. Se insieme ai due facciamo giocare invece due ali che per buona parte della gara devono correre dietro i terzini avversari, i due hanno grandi difficoltà nel fraseggiare fra di loro e non riescono a creare nessuna azione pericolosa.

2 – Spinazzola

L’esterno dell’Atalanta non ha giocato finora coi nerazzurri perché aveva deciso di andare alla Juventus, anche se i bergamaschi si sono opposti. Senza partite ufficiali e a corto di preparazione e condizione zero, Spinazzola doveva essere l’uomo a sostegno di Insigne perché doveva proporsi in fascia e far accentrare il napoletano per fare proprio quel lavoro di mezzapunta di cui abbiamo estremo bisogno con un attacco formato da Belotti e Immobile. La sua condizione praticamente nulla ha fatto sì che si è dovuto spremere Insigne nel dare una mano a Spinazzola, non potendo dare nessuna mano al centro dove venivano surclassati dagli spagnoli.

3 – I cambi

È successo un po’ quello che è accaduto a Cardiff tra Juve e Real Madrid. Quando si era ormai capito che la fascia centrale del campo non poteva essere più tenuta da Verratti e De Rossi (come a Cardiff erano saltati Pjaniic e Khedira), bisognava subito inserire un centrocampista di corsa per sostenere i due, Parolo o addirittura Pellegrini erano indispensabili già dopo il primo gol. Invece Ventura ha messo dentro Bernardeschi perché aveva capito che solo a destra si poteva essere pericolosi in quell’area di campo che viene chiamata half-space e serviva un calciatore di tocco più che di corsa come Candreva, e due attaccanti nuovi perché Belotti e Immobili chiamati a dare una mano dai centrali di centrocampo si sono sbattuti come due ossessi, sprecando tutte le energie.

4 – I giocatori più in forma

Ma puoi andare a giocare la partita decisiva del girone con uomini nettamente più in forma dei titolari che restano in panchina. Conti nel Milan dà una spinta continua e decisiva e poteva giocare sulla destra, con Darmian a sinistra al posto di Spinazzola. Al centro della difesa Rugani è titolare nella Juve al posto di Barzagli, che ha giocato titolare stasera. Bisognava ristrutturare la squadra, soprattutto dopo la perdita di Chiellini, impostandola sui giocatori più in forma del momento.

5 – La volontà di essere come loro

Dai tentativi di uscire palla al piede dalla nostra area di rigore, si è capito fin da subito che volevamo dimostrare alla Spagna di poter essere come loro, bravi nel gestire la palla, aprendo spazi con il palleggio. Ci è andata bene un sacco di volte, altrimenti i gol sarebbero potuti essere molti di più. Al di là di questo, quello che non ha avuto senso è stata la volontà di copiarli. Se giochi da Spagna contro la Spagna perché mai dovresti vincere tu?

Il 4-2-4 cucito (male) addosso alla Nazionale

Non sappiamo se con Chiellini in campo Ventura avrebbe giocato con un più collaudato e sensato 3-5-2, ma anche senza il difensore juventino avrebbe potuto comunque farlo con i calciatori a disposizione. A fine partita il CT ha confermato che iniziato un percorso poi bisogna portarlo avanti, succeda quello che succeda. È una dichiarazione che può avere un doppio valore. Il 4-2-4 non è fatto in questo momento per i nostri calciatori.

Potrebbe diventare il modulo del futuro con la costruzione di calciatori più adatti. E questo è l’elemento positivo del discorso di Ventura. Ma nel brevissimo (due mesi) dobbiamo giocarci prima il secondo posto nel girone e poi una qualificazione mondiale agli spareggi. Senza essere pronti a sostenere questo modulo in un periodo così breve, la qualificazione diventa davvero in discussione e potrebbe addirittura esserci un Mondiale senza di noi.

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