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Lunga vita a Barzagli: ultimo superstite della scuola italiana dei difensori

Cannavaro lo ha definito “il miglior difensore italiano”, Buffon ha proposto di “strappargli la carta d’identità”. Anche ieri contro il Napoli è stato decisivo tenendo a bocca asciutta Higuain.
A cura di Mirko Cafaro
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Fabio Cannavaro, con cui ha condiviso l'avventura del Mondiale di Germania 2006, in una recente intervista lo ha incoronato come "il miglior difensore italiano"; Gianluigi Buffon, altro protagonista di quello storico trionfo e compagno di altri successi alla Juventus, ha chiesto di "strappargli la carta d'identità"; lui, Andrea Barzagli, anche ieri nel big match con il Napoli, si è confermato l'ultimo "superstite" della grande scuola di difensori italiani. Da Scirea a Baresi, da Cannavaro a Nesta, sino a questo classe '81, passato anche da Verona (sponda Chievo), Palermo e Wolfsburg, prima della grande intuizione di Marotta di riportarlo in Italia a prezzi da discount (tra i 300 e i 600mila euro la spesa affrontata nel 2011 per assicurarlo alla causa juventina). Un affare in grande stile, che ha permesso ai bianconeri di godere delle prestazioni di questo talento che, nel vuoto di eredi all'altezza delle sue abilità in marcatura e delle sue qualità nel dirigere la difesa, assume le sembianze di un panda da preservare e salvare.

Non fosse stato per il gol decisivo di Zaza, sarebbe stato lui il migliore contro il Napoli: ha neutralizzato l'attacco napoletano lasciando a bocca asciutta Higuain, autore prima di ieri di 24 reti in altrettante partite e ha diretto con abilità e coraggio il reparto difensivo bianconero, già orfano di Chiellini, anche dopo l'uscita per infortunio di Bonucci e il subentro del giovane e ancora acerbo – almeno per i grandi palcoscenici – Rugani. La più bella investitura è arrivata dal compagno e capitano Buffon: "Nelle partite che contano lui gioca sempre per me – ha detto nel post-partita -. Quando gioca è ancora uno dei migliori al mondo". Investitura che adesso sarà chiamato a confermare anche nell'ottavo di finale di Champions, contro il Bayern Monaco, al cospetto di un altro bomber del calibro di Lewandowski.

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