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Luca Toni, il più prolifico goleador del Verona in Serie A

Con la doppietta al Sassuolo, ha portato a 37 il proprio bottino personale in gialloblù in massima serie e, scalando la classifica marcatori si è confermato il miglior cannoniere italiano in stagione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un ‘terribile' vecchietto di 38 anni che quando si trova la palla al piede fa gol sempre e comunque, con la gioia e la grinta di un quindicenne. E' Luca Toni, di professione attaccante, classe '77, campione del Mondo 2006, stesso anno in cui ha vinto la classifica marcatori e la Scarpa d'Oro prima di vincere Coppa di Germania e Bundesliga con la maglia del Bayern Monaco. Un attaccante che va costantemente a segno dal lontano 1994, con la casacca del Modena in C1 e che non ha più smesso, trovando le porte avversarie con facilità imbarazzante ovunque abbia giocato: Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco, Roma, Genoa, Juventus, Al-Nasr e oggi all'Hellas Verona. Dove ha tagliato con la doppietta rifilata al Sassuolo il traguardo di essere il più prolifico goleador del club scaligero in Serie A.

E a Verona, il 38enne Luca Toni ha riscoperto l'ennesima stagione da eterna giovinezza con una serie di prestazioni da protagonista assoluto provando a migliorare il primo anno in gialloblù quando segnò 20 gol. Oggi solo ‘solamente' 17 ma le due reti che hanno permesso di battere il Sassuolo 3-2, sono state epocali perché Toni da questa sera è entrato nella storia dell'Hellas con 37 reti siglate in Serie A dalla società veneta: mai nessuno prima di lui. E alla fine del match il ‘Bentegodi' gli ha regalato una sciarpa celebrativa con la scritta: "Leggenda gialloblu". Un tributo doveroso per un giocatore che da qui a fine stagione, con ancora sei gare in tabellone, potrebbe anche migliorare ulteriormente il proprio bottino.

Luca Toni è diventato una vera e propria icona del Verona visto che si conferma anche orgoglio nazionale scalando la classifica marcatori sino al secondo posto a quota 17, assieme a Icardi e alle spalle del solo Tevez e confermandosi il miglior marcatore italiano in stagione. "E' una bella giornata, ci tenevo a fare gol e ad aiutare la mia squadra a fare i tre punti. Sono contento e, anche se sono scaramantico, mi fa piacere essere entrato nella storia di questa società. Abbiamo passato un brutto momento ma ora dobbiamo godercela. Vorrei essere ricordato come uno che, partito da un piccolo paese, è arrivato sul tetto del mondo e a 38 anni gioca ancora con la voglia di un ragazzino di 15. Ogni anno mi danno per finito, più parlano male di me e più segno. L'anno scorso dicevano che segnavo perchè c'era Iturbe, quest'anno non c'è ma segno ugualmente…".

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