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‘Loco’ Abreu, l’uruguaiano firma con il Bangu: 23esimo club in 22 anni di carriera

Il 40enne attaccante uruguayano si è accordato con il club brasiliano, dopo esser stato in passato protagonista con la maglia della sua nazionale. Per lui si tratta del ventottesimo trasferimento in carriera.
A cura di Alberto Pucci
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Più che "El Loco", chiamatelo "Highlander". Sebastian Abreu, attaccante uruguayano di 40 anni, di togliersi la divisa da gioco e appendere le scarpette al chiodo non ne ha la minima voglia, e lo ha dimostrato in queste ultime ore firmando con il Bangu: squadra minore di Rio de Janeiro, che milita nella serie D brasiliana. Per Abreu si tratta dell'ennesimo trasferimento di una carriera passata sempre con la valigia in mano, che lo ha visto vestire la maglia di 23 club in 9 nazioni diverse per un totale di 28 trasferimenti: dal Deportivo La Corona fino al Bangu, passando anche da club prestigiosi come River Plate e Botafogo.

Una vita dedicata completamente al calcio, quella del giocatore uruguaiano, che ha avuto nella sua esperienza con la nazionale il suo punto più alto: 70 presenze, 26 gol, due Mondiali giocati e una Copa America vinta nel 2011 in Argentina.

Il cucchiaio e la semifinale Mondiale

Proprio con la "Celeste", Sebastian Abreu ha dimostrato al mondo il motivo del suo soprannome. Nel 201o, infatti, l'attaccante regalò la semifinale alla nazionale di Oscar Washington Tabárez grazie al rigore decisivo contro il Ghana: realizzato con il cucchiaio. Nonostante gli alti e bassi della sua carriera, Abreu è riuscito ad entrare nel cuore della gente. Amato dai tifosi per il suo look, il suo essere anticonformista e per le sue giocate geniali, Abreu ha saputo anche farsi apprezzare per alcune scelte stravaganti ma, allo stesso tempo, simboliche: come quella, durante la sua permanenza al Botafogo, di indossare uno scarpino nero e uno bianco, per protestare contro il razzismo.

A quarant'anni compiuti, e dopo l'esperienza al Santa Tecla, avrebbe potuto fermarsi. Evidentemente i 5 campionati uruguaiani vinti col Nacional, i 2 argentini con San Lorenzo e River Plate e quello carioca col Botafogo non gli sono bastati.

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