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Lo stadio San Paolo di Napoli compie 52 anni, l’impianto pronto al restyling

6 dicembre 1959, la data dell’inaugurazione dello storico impianto di Fuorigrotta: 52 anni che hanno raccontato l’amore e la passione di una città intera verso una squadra.
A cura di Mattia Sparagna
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Un vista dall'alto dell'impianto di Fuorigrotta

52 anni fa veniva inaugurato il San Paolo: lo storico impianto del Napoli Calcio è stato luogo di vittorie e trionfi, ma anche di delusioni e sconforti per i tifosi azzurri. In ogni caso ormai fa parte della storia di questa squadra e i tifosi non vogliono lasciarlo per un nuovo impianto, dunque sembra pronto un restyling.

Prima dello Stadio San Paolo

Il Napoli, prima della costruzione dello Stadio San Paolo, nella sua storia ha giocato in diversi impianti. Il primo campo in cui gli azzurri iniziarono a utilizzare fu quello dello Stadio Militare dell'Arenaccia. Nel 1929 il presidente Giorgio Ascarelli commissionò la costruzione di un nuovo stadio situato nel "Rione Luzzatti", nei pressi della Stazione Centrale. Inizialmente, il nuovo impianto, fu denominato Stadio Vesuvio e fu inaugurato il 23 febbraio del 1930 contro gli storici rivali della Juventus (quella partita finì 2-2). Il Vesuvio fu poi intitolato al presidente Ascarelli dopo la sua morte, ma con l'avvento e l'inasprimento del fascismo cambio di nuovo nome in Partenopeo. I bombardamenti della Grande Guerra lo rasero al suolo e quindi, dopo il conflitto mondiale, il Napoli dovette trovare sistemazione altrove e utilizzò l'impianto Arturo Collana situato nel quartiere del Vomero.

Da stadio "Del Sole" a "San Paolo": 52 anni di storia e d'amore

Il Collana, sin dall'inizio, si dimostrò uno Stadio inadeguato per accogliere il pubblico che seguiva gli azzurri. L'impianto del Vomero, costruito per accogliere avvenimenti vari e non solo di calcio (anche di atletica e rugby) era troppo poco capiente per la mole di tifosi che seguivano la squadra del Napoli. L'episodio clou che pose l'accento sulla necessità di costruire un nuovo stadio fu una partita contro la Juventus (vinta dagli azzurri 4-3) il 20 aprile 1958, con il pubblico schierato sul limitare delle linee di gioco. Di lì a poco ebbe inizio la costruzione di un impianto a Fuorigrotta che fu inaugurato il 6 dicembre del 1959 curiosamente in una partita contro la Juventus (2-1 per i partenopei) come in occasione dell'inaugurazione del Vesuvio 29 anni prima : lo stadio inizialmente si chiamò Del Sole, venendo però successivamente rinominato per celebrare la tradizione secondo la quale San Paolo avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona dell'attuale Fuorigrotta. Il nuovo stadio era un colosso imponente e, inizialmente, aveva una capienza di quasi 90 mila posti in piedi. Fu rimodernato più volte (per gli europei dell'80 e i mondiali del '90) e la capienza passò prima a poco più di 76 mila posti (tutti a sedere). Poi con la chiusura del terzo anello per motivi di sicurezza ha ridotto la capienza (omologata) dell'impianto a circa 60.000 posti.

San Paolo - Curva A

Anni d'oro, vittorie ma anche cocenti delusioni al San Paolo

Il periodo più glorioso della storia napoletana fu, senza dubbio, quello che vide il passaggio nella città partenopea di Diego Armando Maradona. Col in numero 10 che guidava gli azzurri, il Napoli arrivò a vittorie che mai più avrebbe raggiunto: due Scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA fecero si che il San Paolo ribollisse di passione e diventasse un vero e proprio cimelio per tutte le generazioni dei tifosi azzurri. Anche in precedenza, negli anni '70, che segnarono il passaggio di grandi campioni come Kroll, Savoldi, Zoffi, Altafini, Sivori e molti altri il San Paolo fu riempito, in molte occasioni, fino all'ultimo posto libero. Dopo la metà degli anni '90 iniziò la decadenza della squadra e con essa anche l'afflusso degli spettatori diminuì vertiginosamente.

La rinascita e il possibile restyling del San Paolo

Con l'arrivo di Aurelio De Laurentiis come presidente del Napoli, la società azzurra sembra essersi incamminata verso la strada che potrebbe portarla a raggiungere i fasti di un tempo. Il numero uno del club sa che per fare ciò la squadra, ma sopratutto il pubblico, abbisogna di un impianto all'altezza. Il San Paolo ha ormai 52 anni e alcuni errori nella progettazione e nella costruzione hanno fatto si che la struttura necessiti quantomeno di una ristrutturazione corposa e importante. Nel corso dell'estate 2010, la società ed il comune di Napoli, tramite l'assessorato allo sport, hanno proceduto, dopo 23 anni, ad un'ampia opera di restyling, che ha visto il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio. L'inaugurazione dell'impianto con le nuove dotazioni è avvenuto il 3 agosto 2010 con l'amichevole Napoli – VfL Wolfsburg, vinta dalla squadra partenopea con il risultato di 2-1. Il progetto presentato prevede l'eliminazione della pista di atletica (peraltro in disuso da moltissimi anni), il totale rifacimento ex novo degli spalti con avvicinamento al campo, lo smantellamento del terzo anello ed una nuova copertura, con una capienza del nuovo impianto di circa 65.000 posti a sedere e 82 skybox, ed i posti per i diversamente abili che salirebbero da 192 a 200. La non assegnazione degli europei del 2016 all'Italia da parte della UEFA hanno rallentato l'ipotesi della ristrutturazione, però la qualificazione in Champions League del Napoli ha fatto si che la stessa UEFA chiedesse interventi strutturali per lo stadio. E' notizia inedita che l'Assessore all'Urbanistica di Napoli ha dichiarato apertamente la volontà di ristrutturare profondamente l'impianto

"Verranno eliminate tutte le strutture e sovrastrutture costruite per i Mondiali del 1990. Per la copertura ci sarà una tecnostruttura a forma di vela retta solo da due montanti, modello Germania 2006".

Per l'eliminazione della pista d'atletica e l'ampliamento della capienza i tifosi azzurri dovranno aspettare ancora molto. Ci sono i veti della Sovrintendenza che aspetta di vedere il preliminare di progetto. Il San Paolo è bene sotto tutela e l’operazione stimata tra i 50 e gli 80 milioni.

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