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Lippi lascia il Guangzhou Evergrande, torna in Italia

Divergenze sulle strategie di mercato alla base dell’addio tra l’ex ct che in Cina ha vinto 3 scudetti e una Champions asiatica. Un mese fa disse: “Sogno una panchina per il prossimo Europeo”
A cura di Maurizio De Santis
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Addio Grande Muraglia. Marcello Lippi saluta la Cina, mette fine alla sua esperienza dopo tre anni prodighi di vittorie e soddisfazioni al timone del Guangzhou Evergrande. Cosa avrebbe spinto l'ex ct di Berlino 2006 a chiudere il rapporto con la società? Visione differente delle prossime scelte di mercato, strategia divergente, questione di prospettive che vanno in altre direzioni. Di qui la decisione di abbandonare l'incarico di direttore tecnico che aveva assunto a novembre scorso dopo aver conquistato ben 3 scudetti consecutivi e una Champions asiatica.

A volere Fabio Cannavaro come successore alla guida della squadra cinese è stato proprio lui: "Non voglio più allenare, sono anziano – confessò in quei momenti di festa per l'ennesimo trionfo della carriera -. Il Guangzhou Evergrande avrà un nuovo tecnico la prossima stagione". E fu così che arrivò  l'ex ‘mastino napoletano' degli Azzurri – Pallone d'Oro dopo il trionfo in Germania – ha ottenuto il primo successo da neo-allenatore nella Champions asiatica (1-0 nella sfida contro il Seul).

Colonia italiana. Diamanti e poi Gilardino sono i calciatori che hanno condiviso con Lippi parte dell'esperienza sotto la Grande Muraglia. Entrambi tornati in Italia alla Fiorentina (in prestito proprio dal Guangzhou), sono stati protagonisti degli ultimi successi ottenuti dall'ex allenatore della Juventus. Cosa farà adesso che ha lasciato la Cina? Poche settimane addietro, in un'intervista rilasciata a Radio Anch'io Lo Sport, uscì allo scoperto: "Ho deciso da tempo di non fare più l’allenatore di club. Quando la mia esperienza in Cina terminerà, tornerò in Italia e se ci sarà una nazionale interessante mi piacerebbe partecipare agli Europei". La conferma è arrivata poco dopo l'annuncio ufficiale da parte della società: "Dopo tre anni belli e intensi sono un po' stanco, ho bisogno di tornare a casa – ha ammesso all'Ansa -. Se avessi la possibilità di guidare una nazionale sarei contento: anche per fare l'Europeo".

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