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Liga, dieci cose da sapere su Real Madrid-Barcellona

Al Bernabeu si affrontano due delle squadre più blasonate a livello mondiale: le società possono vantare lo stesso numero di titoli (78) e questa potrebbe essere la stagione del sorpasso.
A cura di Vito Lamorte
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Real Madrid e Barcellona si sfideranno per la 261esima volta e sarà uno spettacolo come sempre. El Clasico è  una delle partite più attese del calcio mondiale, perché vede di fronte non solo le due squadre più blasonate di Spagna ma due dei club che hanno fatto e continuano a fare la storia del calcio. La supersfida che verrà giocata allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid, valida per la nona giornata della Liga, è una di quelle partite che al suo interno racchiude due storie, due culture e una rivalità che dura da più di cento anni. Non c'è bisogno di presentazioni: Ronaldo contro Messi, Neymar contro Benzema, Modric contro Iniesta e Xavi contro Casillas. Come se non bastassero questi nomi, all'appello si sono aggiunti Toni Kroos e James Rodriguez da una parte e Ivan Rakitic e Luis Suarez, che rientra dalla squalifica, dall'altra. Non c'è bisogno di fare giri di parole per definire il blasone e la bellezza di una delle gare più affascinanti del mondo "pallonaro", bastano i nomi di chi andrà in campo. Abbiamo scelto per voi alcune chicche su questa supersfida.

 1. El Clasico. Si tratta di una rivalità leggendaria. Sin dall'inizio le società furono considerate rappresentanti delle due regioni rivali della nazione, la Catalogna e la Castiglia. La contrapposizione raggiunse un livello maggiore durante la dittatura di Francisco Franco, che fu accusato di proteggere il Real Madrid più volte, ma nel periodo del franchismo, dal 1939 al 1975, il Barça conquistò 64 titoli nazionali rispetto ai 62 dei blancos.

 2. La prima volta. Real Madrid- Barcellona si è giocata per la prima volta nel 1902 e ad aggiudicarsi l'incontro fu la squadra catalana per 3 a 1. La prima tra gli eterni rivali non era una gara di Liga, Copa del Rey o Supercoppa spagnola. Fu la Copa de la Coronacion e si giocò all'Hipodromo di Madrid. Le identità dei marcatori non sono conosciuti ma ai tifosi del Barca importa poco.

 3. Un giocatore per due club. Dal 1954 il Real diventa il Real non per meriti politici, ma perché arriva Alfredo Di Stefano, l' argentino che scatena l' ennesimo derby. I diritti sul giocatore erano divisi tra due squadre, il River Plate e i Millionarios. Il Barcellona raggiunse un accordo con i Millionarios ma non con il River Plate, mentre al Real Madrid avvenne l'esatto contrario. La Federazione internazionale impone che giochi due anni da una parte e due anni dall'altra, ma il club blaugrana s'accontenta di un indennizzo ed evita il precipizio del grottesco.

4. Quando il Bernabeu applaudì Maradona. Tra i gol più leggendari della supersfida c’è quello segnato nel 1983 da Diego Armando Maradona al Bernabeu, con il doppio dribbling su Augustin e, sulla linea di porta, su Juan José prima di depositare la palla nella rete sguarnita. Applausi dell’intero stadio madridista per il 10 blaugrana.

5. Tradimenti. Sono stati diversi i giocatori che durante la loro carriera, hanno vestito entrambe le maglie. Eto’o, Ronaldo, Saviola, Schuster, Prosinečki, Hagi e Michael Laudrup sono alcuni esempi. Il caso più eclatante è senza ombra di dubbio quello di Luis Figo, trasferitosi dal Barcellona al Real nell'estate del 2006 e accolto pochi mesi dopo con una testa di maiale dai suoi ex tifosi alla prima occasione in cui è tornato al Camp Nou da avversario.

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6. Luis Enrique e il Real. L'odierno tecnico del Barcellona ha militato nel Real Mardid dal 1991 al 1996 collezionando 157 e 14 gol. Nella celebre "manita" del Madrid al Bernabéu della stagione 1994-95 l'asturiano siglò il quarto gol e mostrò al pubblico lo stemma della squadra. Nell'estate del 1996 Lorenzo Sanz, presidente dei blancos, non gli rinnovò il contratto e gli permise di firmare per i riva

7. La doppia manita di Miki Laudrup. L'attaccante danese è stato l'unico giocatore capace di vincere 5-0 con entrambe le maglie. L’8 gennaio 1994 al Camp Nou in maglia blaugrana, ispirò la tripletta di Romario e il 5-0 del Dream Team di Johan Cruijff. Durante l'estate venne abbandonato dai blaugrana, dopo esser passato nella considerazione del tecnico olandese da prima a quarta scelta dietro Koeman, Romario e Stoichkov, e quindi il più delle volte inutilizzato per la regola che limitava a tre il numero di stranieri schierabili in partita. Laudrup passò al Real Madrid e nella nuova temporada dà spettacolo con le merengues. Alla prima occasione l'attaccante di Frederisksberg impartì una lezione memorabile a Cruijff, al Barca e ai suoi tifosi, replicando prestazione e risultato dell'anno precedente ma a maglie invertite. Il Real vinse grazie ad una tripletta di Ivan Zamorano e ai gol di Luis Enrique e Amavisca.

8. Madrid ai piedi di Dinho. Il 19 novembre 2005 Ronaldinho firma due incredibili gol nel 3-0 che il Barcellona rifila agli storici rivali al Santiago Bernabeu. Dopo il suo secondo gol, quello del 3-0, lo stadio regala una standing ovation da brividi al numero 10 brasiliano.

9. Xavi ad un passo da Gento e Sanchis. Se domani il volante spagnolo dovesse prendere parte alla sfida del Bernabeu si porterebbe ad una sola lunghezza da Francisco Gento e a due da Manuel Sanchis nell'elenco dei calciatori con più presenze nel Clasico.

10. Come Leo nessuno mai. Lionel Messi è il miglior realizzatore della supersfida spagnola. La Pulce ha messo a segno 21 reti contro le merengues e in questa speciale classifica precede gente del calibro di Alfredo Di Stefano (18) e Raul (15). Cristiano Ronaldo è fermo a 13 realizzazioni. Quale dei due fuoriclasse incrementerà il proprio bottino?

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