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Lecce: minacciarono di morte Lopez, indagati due ultras

Il fatto avvenne nell’aprile dello scorso anno quando un gruppo di tifosi fermò il giocatore sudamericano per costringerlo, con minacce di morte e violenza privata, per costringerlo a commettere il reato di diffamazione a mezzo stampa. L’obiettivo era mettere in cattiva luce la proprietà, la famiglia Tesoro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il fatto accadde l'anno scorso, in aprile, durante la stagione di Lega Pro dove il club salentino milita. Dopo la partita contro il Foggia, alcuni ultras si avvicinarono al giocatore sudamericano Lopez intimandogli con minacce di morte  di riferire alla stampa che la proprietà giallorossa non stava corrispondendo correttamente gli emolumenti ai propri tesserati. Per mettere in cattiva luce la dirigenza composta dalla famiglia Tesoro. Ciò non corrispondeva alla realtà dei fatti e il giocatore denunciò l'accaduto. Oggi la Digos ha emesso gli avvisi di garanzia a due tifosi già noti alle forze dell'ordine.

L'imbarazzante e sconcertante fatto avvenne il 19 aprile 2014, dopo la partita Lecce-Foggia di Lega Pro. Un gruppo di ultras leccesi aspettò il calciatore sudamericano Walter Alberto Lopez, al termine dell'incontro, vicino alla sua abitazione e gli ordinarono di uscire dalla vettura. Sull'auto rimasero la moglie e due figli minorenni di 3 anni e di 6 mesi che assistettero al fatto. Quindi lo minacciarono in maniera pesante per costringerlo a commettere il reato di diffamazione a mezzo stampa. L'obiettivo era la famiglia Tesoro, all'epoca proprietaria della società sportiva Us Lecce. Alle minacce, secondo quanto accertato, erano presenti una decina di ultras. In particolare, i tifosi pretendevano che Lopez riferisse agli organi di stampa che la proprietà non corrispondeva, regolarmente, gli emolumenti dovuti ai singoli tesserati, cosa non rispondente al vero secondo il calciatore che sarebbe stato minacciato di morte.

Questa la ricostruzione degli agenti della Digos della Questura di Lecce che hanno notificato una informazione di garanzia e sul diritto di difesa, nonché l'avviso di conclusione delle indagini a due esponenti del gruppo Ultras Lecce. Ai due ultras è stato contestato il reato di violenza e minaccia per costringere a commettere un reato in concorso.  I destinatari dei provvedimenti sono persone già note alla Digos perché più volte sono stati sottoposti a Daspo, il divieto di accesso nei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive.

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