Le verità di Stramaccioni: “Sfortunato e inesperto. Ma senza vergogna”
Andrea Stramaccioni per l'Inter oggi è semplicemente un ricordo. Forse sbiadito, di certo contraddittorio: c'è chi lo rimpiange e lo ricorda, malgrado tutto, come un onesto e bravo giovane allenatore che è riuscito a stare a lungo su una delle panchine più scottanti del calcio italiano, dimostrando tra le avversità qualche buona qualità. E chi è invece felice che alla fine Massimo Moratti si sia ricreduto su una scelta fatta avventatamente e senza criterio nel gettare nella fossa dei leoni un Carneade da panchina col tempo divorato inesorabilmente, fino all'ineluttabile declino. E lui? Andrea Stramaccioni non commenta, non giudica, quasi non parla. Come aveva fatto durante quelle strane settimane che l'hanno portato ai confini del pianeta nerazzurro, dopo esserne stato il centro. A favore di Walter Mazzarri. "Ma io non sputo nel piatto in cui mangio", dice orgogliosamente.
Coerenza e gratitudine – Che sia sempre stato di poche parole, questo è vero. Nelle conferenze pre partita e nei commenti post gara. per non parlare delle dichiarazioni centellinate durante la settimana. Schivo, attento, mai taciturno. Un uomo che ha imparato ben presto a calibrare le parole, i propri pensieri. Consapevole del ruolo che ricopriva, della possibilità datagli da Massimo Moratti, il ‘suo' presidente prima, durante e anche dopo. Perchè Stramaccioni non dimentica e soprattutto non si accoda all'ultima moda che sta facendo proseliti in ogni dove nel pianeta calcio: quella di parlare (spesso male) di ex compagni, ex presidenti ed ex squadre. "Io con il mio presidente, con il mio ex presidente, ho parlato ogni giorno tantissimo e non sputo mai nel piatto in cui mangio. Soprattutto per rispetto dei tifosi dell'Inter che mi sono stati vicino ogni giorno fino all'ultimo e mi hanno voluto bene fino alla fine, che è una cosa che porterò dentro di me di un capitolo per me assolutamente chiuso"
Imparare dai propri errori – La sfortuna ci ha messo del suo, nella parentesi nerazzurra dello scorso anno, ma Stramaccioni non si nasconde dietro il classico dito: "E' vero" dice a SkySport24 "Da gennaio abbiamo avuto tutta una serie di problemi, di sfortuna nell'intensità e nella frequenza di giocatori che andavamo perdendo, su tutti Milito e Samuel ma anche Palacio, Zanetti. Probabilmente anche io in un momento di emergenza e difficoltà ho pagato l'inesperienza, anche se mi ero sentito in una posizione di grande controllo della situazione fino al giro di boa. E credo che non ci sia niente di male nell'ammetterlo".