Lazio, caso Zarate in casa biancoceleste: un film che sa di già visto
Due settimane fa la Lazio era al settimo cielo, adesso la discesa sulla terra è stata brusca e dolorosa, com'era logico aspettarsi.
Dopo il derby perso contro la Roma e la sconfitta per 1-0 di Cesena-Lazio, c'è aria di crisi vera in casa biancoceleste, non più abituata a simili scoppole: come se non bastasse, sembra essere scoppiato il caso Zarate, dato che l'attaccante argentino non sembra aver preso bene il mancato esordio dal primo minuto contro i giallorossi e la sostituzione al Manuzzi, che ha visto il giocatore infilarsi direttamente nel tunnel degli spogliatoi piuttosto contrariato, scuotendo la testa ed evitando lo sguardo di Reja.
Reja ha cercato di spiegare, agli organi di stampa, le motivazioni della sostituzione: «La sua uscita dal campo? Non sto a guardare ciò che fanno i giocatori, quando escono si lamentano tutti. Zarate portava palla, Foggia pure, Floccari è uno che la tiene, ma nessuno attaccava gli spazi. Ho cercato di inserire Gonzalez perché è uno che può affondare, ho provato questa soluzione. Quando porti palla diventi prevedibile. Zarate è andato dentro spesso, ci ha provato tre volte ma Floccari non ha ricevuto palla e neppure Bresciano. Non partiva da esterno bensì dalla tre quarti, ha fatto la punta. Lui sul le zone laterali ci può anche stare ma è un attaccante, se gli chiedi di fare il tornante non lo fa, contro il Cesena si è sacrificato Bresciano».
Ecco il riproporsi di un film già visto, ma il "cattivo" della situazione, Edy Reja, come si comporterà stavolta?
