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Lazio, Cana rischia sei mesi di squalifica per la rissa in Serbia-Albania

La decisione UEFA arriverà il 23 ottobre.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Serbia-Albania continua a far discutere: la gara, sospesa martedì sera per l'ormai nota questione del drone con la bandiera della Grande Albania e la rissa che si è scatenatasubito dopo, continua infatti ad avere strascichi importanti, e non solo per le due nazioni balcaniche. La UEFA infatti sta facendo chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alla sospensione del match, e tra pochi giorni deciderà il da farsi nei confronti delle rispettive federazioni e dei calciatori stessi. E tra i giocatori che sono più a rischio squalifiche, c'è Lorik Cana: il difensore della Lazio, numero cinque della Nazionale albanese allenata da Gianni De Biasi, è tra quelli che rischia più di tutti, visto che la UEFA potrebbe squalificarlo per ben sei mesi, mettendo così a dura prova anche il campionato della Lazio. Il precedente c'è, ed è pesante: Zvonimir Boban fu squalificato per nove mesi dopo che con un calcio aveva allontanato un poliziotto per difendere un tifoso croato durnte un acceso "derby" tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa di Belgrado. Squalifica che gli costò anche il Mondiale in Italia.

Cana, nella ormai nota folle serata di Belgrado, era venuto alle mani con uno dei tifosi scesi sul rettangolo di gioco per "partecipare" alla rissa. E poco conta che il giocatore biancoceleste sia entrato in contatto con l'uomo solo per difendere i compagni di squadra dall'aggressione. "Siamo stati aggrediti dai tifosi serbi", ha spiegato Cana, "uno di loro con una sedia si scagliava contro i miei compagni, ho dovuto difenderli. Il personale di sicurezza, invece di proteggerci, ci ha attaccato". Rischiano del resto tutte le parti coinvolte: ai serbi vengono contestati i lanci di fumogeni, l'invasione di campo e le carenze nell'organizzazione di un match che, e si sapeva bene, era ad altissimo rischio; agli albanesi viene invece contestato il non volere rientrare in campo dopo la sospensione, così come la responsabilità dello striscione apparso in volo con il drone. La decisione arriverà il 23 ottobre, quando a Nyon si riunirà la Commissione Disciplinare dell'UEFA.

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