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La Spal torna in Serie B dopo 23 anni

La Spal pareggia 1-1 con l’Arezzo, decisivo il gol di Zigoni, e ottiene la promozione in Serie B. Artefice della promozione il tecnico Semplici.
A cura di Alessio Morra
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Dopo ventitré anni la Spal torna in Serie B. Alla squadra di Ferrara bastava pareggiare con l’Arezzo per festeggiare il primo posto nel girone B della Lega Pro. La cavalcata degli estensi è stata spettacolare. La Spal quest’anno ha giocato da neopromossa ed ha ottenuto 20 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte e con 68 punti è riuscita a tenere a debita distanza il Pisa di Gattuso e la Maceratese, che andranno a giocare i playoff. Ad assistere all’incontro che ha sancito la promozione in B c’erano la bellezza di novemila spettatori che hanno festeggiato al termine di un incontro piacevole con l’Arezzo. La Spal passa in vantaggio con Gianmarco Zigoni, figlio d’arte che ha avuto modo di giocare anche con il Milan un paio di partite in Serie A. L’undicesimo gol stagionale di Zigoni ha regalato tranquillità alla Spal che nella ripresa è stata agganciata dall’Arezzo, a segno con Defendi. Grande artefice della promozione è stato il tecnico Leonardo Semplici, ingaggiato a metà della scorsa stagione che naturalmente guiderà la Spal anche il prossimo anno in Serie B.

La Spal è una squadra storica, che fu fondata da un prete salesiano che la battezzò con il nome di Società Polisportiva Ars et Labor. Nella sua storia il club di Ferrara ha giocato ben 16 stagioni in Serie A tra il 1951 e il 1968, militarono con questa squadra anche il mitico Armando Picchi, Fabio Capello ed Edy Reja. Nel 1962 la Spal disputò anche la finale di Coppa Italia, che perse contro il Napoli (all’epoca in Serie B). Undici anni fa il club fallì per la prima volta, ma ripartì dalla C2 con il Lodo Petrucci. Nel 2012 la Spal fallisce ancora e retrocede in Serie D, adesso la gioia per una meravigliosa promozione.

Nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al ‘Resto del Carlino’ Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, che guidò la Spal nella stagione 2004/2005 e che è rimasto molto legato a questo club che lo ha fatto crescere moltissimo:

Sono molto contento di questo ritorno della Spal nel calcio che conta. Se lo meritano società e squadra e se lo merita la città, che in campo calcistico vanta trascorsi importanti e tradizione gloriosa, e che ora rientra nel suo habitat naturale dopo troppi anni di assenza. Alla Spal e a Ferrara resto legato da un affetto speciale. Non ho vissuto un anno qualsiasi, dalle vostre parti. Non fu una stagione di formazione professionale, fu nella realtà il mio vero trampolino di lancio come allenatore.

Venivo da una realtà di paese come Agliana, provincia di Pistoia, e il salto dall’Aglianese alla Spal è stato tra i più grandi che ho compiuto in carriera. In Toscana non c’erano enorme pubblico, stampa, riflettori puntati. Alla Spal tornai a respirare calcio autentico, quello con molti tifosi appassionati sugli spalti e con estrema attenzione di spettatori e critica. Considero quel 2004-2005 come una delle esperienze più significative della mia vita di allenatore. Se la Spal di quest’anno è squadra tecnica, come mi risulta, allora mi ricorda la mia. Io avevo un gruppo ricco di giocatori di buona qualità, i vari Pirri, Consonni, Selva, Cunico, e non vorrei dimenticarne qualcuno. Era una Spal davvero di piedi buoni.

Dopo quel primo esame andai a Grosseto e poi a Sassuolo, e di lì iniziarono le mie fortune in categorie superiori. Spero che la Spal possa consolidarsi a livello più alto perché ho ancora molti legami con persone di Ferrara e so quanto tengano alle sorti dei colori biancazzurri.

Con la Juventus stiamo vivendo un momento non dissimile dal vostro. A noi mancano 4 punti per lo scudetto matematico a 4 giornate dalla fine, alla Spal uno solo in 3. Festeggiare entrambi sarebbe il coronamento di un anno speciale.

Ho un dolore dentro, però, in questo 2016. E’ legato proprio alla Spal e a Ferrara. Abbiamo perso Roberto Ranzani, ho perso il mio direttore di allora. Mi piace pensare che anche lui abbia spinto dall’alto la Spal verso il suo traguardo, e anzi ne sono certo, perché oggi sarebbe in festa. Con Roberto avevo sempre mantenuto rapporti anche dopo aver lasciato la Spal, il legame era forte e la sua mancanza fulminea mi ha molto rattristato. Non immaginate nemmeno quanto tenesse alla Spal, ricordo quanto soffriva nella mia stagione per le vicende societarie, si tormentava. Oggi sarebbe il più felice di tutti.

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