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La rinascita di Jorginho, ora l’Europeo è a un passo

Il regista del Napoli sembrava destinato ad una stagione da separato in casa ma il cambio di modulo e il rendimento di Valdifiori lo hanno riportato al centro del progetto di Sarri. Da quel momento è stato un crescendo e la convocazione per lo stage con la Nazionale in vista dell’Europeo è la ciliegina sulla torta.
A cura di Vito Lamorte
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Da desaparecido alla maglia della Nazionale. Dai margini a fulcro del gioco. Tutto in dodici mesi. Il centrocampista italo-brasiliano del Napoli sembrava un calciatore ai margini del progetto azzurro dopo l’ultimo anno della gestione di Rafa Benitez ma ora è il fulcro della manovra azzurra. L'allenatore spagnolo aveva deciso di impiegarlo con il contagocce perché non era adatto al suo gioco. Probabilmente aveva ragione ma quest'anno Jorginho ha fatto vedere di essere un giocatore più che valido e in grado di poter dare tanto al Napoli.

Una stagione in crescendo

Il regista azzurro è partito per il ritiro di Dimaro quasi da separato in casa e l’arrivo di Valdifiori, uomo di Sarri, avrebbe messo all'angolo, almeno mentalmente, qualsiasi uomo. Questo non é successo a Jorginho. Il rendimento di Valdifiori e il cambio di modulo hanno visto l'esplosione del  centrocampista italo-brasiliano e Maurizio Sarri ne ha fatto un punto fermo in mezzo al campo. Jorginho sembra essersi cucito addosso quel ruolo che l'allenatore napoletano gli ha riservato: detta i tempi della manovra, si abbassa tra i due centrali difensivi per far partire la manovra e recupera una miriade di palloni. I numeri della stagione 2015/2016 di Jorginho parlano chiaro: è il giocatore che ha toccato più palloni (4116), ha perfezionato più passaggi (3265) ed è al secondo posto della classifica dei giocatori che hanno recuperato più palloni (303). Il primo è Francesco Magnanelli del Sassuolo con 333.

Negli ultimi nove mesi, come regista davanti alla difesa, Jorginho ha fatto valere il suo tocco di palla e la visione di gioco. Nonostante non abbia un fisico da granatiere (1.80 cm per 65 kg), portargli via il pallone è difficilissimo perché tende a tenerlo sempre sotto al corpo e lo protegge molto bene. Il modo in cui stava in campo il Napoli quest'anno gli permetteva di essere davvero il fulcro del gioco in tutto e per tutto: la squadra corta lo vedeva sempre come un faro che decideva il momento per rallentare il gioco o aumentare il ritmo per andare ad attaccare la profondità. Non ha bisogno di strafare o tentare il colpo perché fa della semplicità il suo credo.

Nelle passate stagioni, soprattutto a Verona, quando ha giocato da interno, ha mostrate buone doti di inserimento senza palla, ma su questa arma l'italo-brasiliano deve lavorarci perché, essendo dotato di un buon tiro, oltre che di una discreta tecnica, potrebbe segnare di più. Questo, però, dipende dalla posizione che occupa, e occuperà, nello scacchiere di Sarri e, eventualmente, di Conte.

Gli inizi e il Verona

Arrivato in Italia a soli 15 anni, per cercare fortuna, viene notato da Riccardo Prisciantelli, che all'epoca era responsabile del settore giovanile dell’Hellas. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del Verona e una breve parentesi in prestito alla Primavera del Sassuolo per giocare il Torneo di Viareggio, viene mandato in prestito alla Bonifacese (Seconda Divisione di Lega Pro) nel 2010/2011. L’anno dopo torna a Verona e da lì prende il volo, diventando un punto fermo dei gialloblù. Nel suo primo campionato di serie B, Jorginho si è preso la ribalta dalla vittoria al Castellani di Empoli e ha ricoperto egregiamente il ruolo di interno di centrocampo, dato che, come regista, agiva il greco Tachtasidis. Nell’ultimo campionato, Mandorlini gli consegna le chiavi della squadra e le sue prestazioni sono cresciuto in maniera esponenziale e così arrivò anche la chiamata nell’Under 21 italiana da parte di Devis Mangia.

La Nazionale e l'Europeo

Avrebbe meritato la convocazione per il suo rendimento ma il doppio infortunio di Claudio Marchisio e Marco Verratti ha spinto il Commissario Tecnico della Nazionale  a iscriverlo nella lista per lo stage pre-Europeo. Il regista di Sarri si candida a tutti gli effetti per una maglia in vista della spedizione azzurra in Francia anche se, con ogni probabilità sarà difficile vederlo titolare. Detto ciò, si tratta di un'esperienza internazionale che potrebbe essere molto positiva per aumentare il suo spessore e la sua autostima anche in ottica Napoli, visto l'approdo diretto per la Champions League 2016/2017. Dai margini a fulcro del gioco: Jorginho ha insegnato ad un mondo di strilloni e ‘proclamatori' come, in punta di piedi, un calciatore può mostrare tutto il suo valore ed essere protagonista.

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