La maglia di Neymar negata a Ralston era destinata in beneficenza
A tutto, o quasi, c'è una giustificazione. Ricordate l'episodio accaduto mercoledì scorso tra Neymar e Anthony Ralston? Per la mancata stretta di mano a fine gara e lo sfotto' nel corso del match non c'è giustificazione che tenga: sul risultato di 3-0 in favore del Paris Saint-Germain di scena al Celtic Park, la stella brasiliana – infastidita dalla marcatura asfissiante del difensore 18enne – reagisce male e gli indica con la mano il parziale del match… come a dire: inutili sbattersi tanto, state già sotto di parecchio.
Per la cronaca la partita si concluderà con la vittoria netta e rotonda (5-0) dei francesi al debutto in Champions ma il finale sarà tutt'altro che piacevole per O Ney, finito sotto i riflettori per quel confronto poco sportivo con l'avversario che fino allora non gli aveva concesso tregua. Ralston si avvicina all'ex Barça e gli chiede la maglia ma riceve solo una risposta poco cortese, camuffata dalla mano davanti al viso… l'intervento di Verratti e di altri calciatori del Celtic evita che gli animi si surriscaldino.
Nel dopo gara il terzino del Celtic non risparmierà critiche all'ex Santos: "Perché avrei dovuto lasciarlo passare? Ho dato il meglio di me stesso contro un calciatore molto forte, che c'è di male… Non mi ha stretto la mano? Pazienza, ognuno è fatto in un modo… quanto a me, dormirò lo stesso stanotte".
A caldo, data l'impulsività del momento, è passato sotto traccia un altro dettaglio di quella situazione. Un particolare che attenua un po' la pressione mediatica su Neymar rispetto a quella reazione non da campione nei confronti di Ralston. Perché non gli ha dato la maglia? In base a quanto raccolto dai media inglesi, O Ney l'aveva promessa alla moglie di Kenny Dalglish, bandiera del Liverpool, così da metterla all'asta per beneficenza: attraversi la fondazione "Marina Dalglish appeal" la donna raccoglie fondi per la ricerca sul cancro al seno.