La Juve vale (quasi) 1 miliardo di euro, quanto Milan e Inter messe insieme
L'azienda Juve (983 miliardi di euro) vale più di Milan (545) e Inter (399) messe insieme (944). Sette club della nostra Serie A arrivano a nemmeno un terzo (3.1 miliardi) di appena cinque squadre della Premier (10.2 miliardi), a testimonianza dell'enorme divario che c'è, in termini di capacità d'investimento, tra l'Italia e l'Inghilterra, in quella che è stata ribattezza una sorta di Champions dell'imprenditoria. E' il quadro che emerge dallo studio condotto dalla Kpmg che con "The European Elite 2016" ha calcolato il valore d'impresa delle 32 maggiori società del ‘vecchio continente'. I bianconeri figurano al nono posto nella top 10, unica italiana alle spalle dei colossi come Real Madrid e Barcellona, oltre al Manchester United che – nonostante la delusione sportiva delle ultime stagioni – si conferma un marchio che in quanto a fatturato non è da meno ai Blancos.
Nella speciale classifica ‘merengues' e ‘red devils' sono in cima con 2.9 miliardi di euro, questione di ‘spiccioli' e sul podio c'è il Barcellona (2.758 miliardi) seguito da Bayern Monaco (2.153), Arsenal (1.663), Manchester City (1.620), Chelsea (1.453), Liverpool (1.273), Juventus (983 milioni) e Paris Saint Germain (843 milioni). Diversi i fattori considerati come variabili per la composizione della graduatoria, si va dal potenziale sportivo fino al peso di diritti televisivi e stadio di proprietà, compresi il rapporto tra stipendi e fatturato, oltre alla presenza stabile in Champions. Nel novero ci sono – anche se più staccate rispetto al club di Torino – il Milan (15°) e l’Inter (17a) che precedono di poco Napoli (18°, 394 milioni) e Roma (19a, 358). Lazio (23a, 233 milioni) e Fiorentina (32a, 156 milioni) completano la lista delle italiane.
Juve esempio virtuoso di azienda che cresce e fa fruttare quell'innesto di liquidità che si tramuta in investimenti. "Le società sportive hanno una caratteristica: tutto parte dal successo. Se vinci hai i tifosi, i media ti seguono e gli sponsor ti vogliono – ha ammesso Andrea Sartori, responsabile del settore Sport di Kpmg – ma il fair play finanziario ha portato le squadre a capire che devono diventare finanziariamente sostenibili. E sta formando una nuova cultura sportiva: oggi tanti tifosi sanno qual è il fatturato della loro squadra". Resta il fatto che "non è il singolo club, è l'industria del calcio che va rivista. C'è interesse, perché le squadre italiane hanno appeal e brand importanti, il punto è che dentro queste squadre bisogna portare una gestione imprenditoriale".