La formazione del Milan 2013, che volto avrà il nuovo corso rossonero?
La Milano scomparsa – Ricostruire e mettere da parte (per ora) i sogni di gloria: questo il menù estivo della dirigenza e della tifoseria rossonera, dopo l'esodo "biblico" che ha colpito Milanello, nelle ultime settimane. La partenza di Ibrahimovic è stata l'ultima (?) testimonianza di un cambiamento radicale, figlio del famoso "Fair Play" finanziario e di una crisi globale che ha toccato anche il calcio.
Come potrebbe cambiare – La tifoseria, inutile dirlo, è in fermento e pronta a contestare. Chi aveva già sottoscritto l'abbonamento, si è sentito (a ragion veduta) preso in giro dopo il famoso 99,9% di Galliani e le promesse presidenziali, in merito alle partenze eccellenti di Ibra e Thiago Silva. "C'è tempo fino al 31 Agosto", ha dichiarato l'amministratore delegato rossonero al solito cronista appostato davanti al "Giannino" di Milano: noto ristorante, ormai sede distaccata dell'entourage milanista. Già, come potrebbe cambiare, nel giro di un mese, la squadra "più titolata al mondo"? I nomi che circolano, sono noti ormai a tutti. In difesa, servirebbero come il pane un centrale ed un terzino sinistro. Il portoghese Rolando è il candidato numero uno per sostituire Thiago Silva, mentre a sinistra Federico Balzaretti potrebbe essere un buon compromesso ed una valida alternativa a Luca Antonini. A centrocampo, per i motivi già descritti, servirebbe un giocatore di qualità e sostanza. Xabi Alonso, di cui si è parlato molto nelle ultime ore, dovrebbe rimanere soltanto un sogno. Più facile arrivare ad un giovane come Andrea Poli o ad un "usato sicuro" come Lassana Diarra. I problemi più grandi sono in attacco, dove la partenza del capocannoniere Ibrahimovic ha lasciato un "cratere" di dimensioni gigantesche. Perso, probabilmente, il treno che portava a Mattia Destro (la Roma è pronta ad accontentare Zeman), Dzeko e Tevez sono i principali candidati a sostituire lo svedese. Giocatori, indiscutibilmente, molto forti ma anche molto diversi (specialmente l'argentino) dallo Zlatan visto in Italia. Se, nel calcio, ci fosse una logica (merce rara) il bosniaco sarebbe sicuramente più adatto per coprire il buco. Piace a Galliani, ma piace soprattutto ad Allegri che, a quanto pare, meglio s'accoppia con talenti dal carattere malleabile e poco propensi alla polemica. Subito dietro ai due, attenzione agli "outsider" Leandro Damiao e Andy Carroll: giocatori dal nome meno affascinante ma, potenzialmente, utili quanto e forse più dei due "pallini" di Adriano Galliani.