La Champions come l’Europa League: dal 2018 in campo alle 19 e alle 21
Il lavoro ai vertici dell'Uefa è appena cominciato. L'obiettivo dichiarato dagli uomini di Nyon, è quello di rendere ancor più affascinante la Champions League: il torneo più seguito dai tifosi e più apprezzato anche dagli stessi sponsor europei. Dopo la novità più importante che ha coinvolto direttamente anche il calcio di casa nostra (ovvero, quattro squadre in Champions a partire dall'edizione 2018/19), l'Uefa ha reso ufficiali altre modifiche sostanziali relative alle edizioni del triennio 2018/2021. La più eclatante riguarda gli orari delle partite dei gironi, che verranno allineati a quelli dell'Europa League. Le squadre saranno infatti in campo alle ore 19 (quando si svolgeranno due partite) e alle 21 con le restanti sei gare. Una decisione presa per valorizzare maggiormente il prodotto televisivo e dare l'opportunità ai tifosi di seguire più di un match durante la stessa sera.
Più soldi ai club minori
Grandi novità sono state inoltre decise per i tanto discussi coefficienti per i club. Dal triennio in questione, verranno meno penalizzate le squadre appartenenti a campionati di livello minore. Questo grazie all'abolizione del 20% di contributo per il coefficiente delle federazioni nazionali e "per evitare di dare un ulteriore vantaggio iniquo alle squadre delle federazioni col ranking più alto e la conseguente penalizzazione dei club con ottime prestazioni individuali ma scarso coefficiente della federazione d'appartenenza". Il criterio per la distribuzione finanziaria terrà inoltre conto degli ultimi dieci anni e includerà punti bonus per titoli vinti in precedenza. Infine verranno erogati soldi in più all'Europa League, grazie ad un contributo aggiuntivo di 50 milioni di euro della Champions e a ulteriori 10 milioni come distribuzione di solidarietà addizionale per le squadre dei turni di qualificazione.
