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L’unica imbattuta in tutta Europa è l’Hoffenheim del giovane talento Nagelsmann

Dopo il crollo del real a Siviglia ne è rimasta solo una: la squadra tedesca allenata dal 30enne tecnico che non aver mai perso una gara fino ad oggi. Risultato figlio di un lavoro metodico e dell’ambizione: “Un giorno voglio vincere molti trofei”. Intanto, ha già il record di tecnico più giovane della Bundesliga e il più giovane ad aver vinto il campionato Primavera.
A cura di Alessio Pediglieri
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Incredibile ma vero. Dopo la sconfitta del Real Madrid ad opera del Siviglia di Stevan Jovetic in tutto il panorama calcistico europeo è rimasta solamente una squadra a non aver subito l'onta della sconfitta. Non un Top Team infarcito da campioni e stelle strapagate ma una piccola realtà della Bundesliga. L’unica squadra in Europa ad essere ancora imbattuta è infatti l’Hoffenheim guidata dal giovanissimo allenatore Julian Nagelsmann, appena 30enne e già sul tetto continentale, trovandosi ad essere migliore di tecnici più prezzolati e vincenti.

Il baby mister – Julian Nagelsmann è il più giovane di tutti i tecnici che guidano i maggiori team continentali. A vedere i numeri si direbbe che anche se con pochissima esperienza, sia già il più bravo, probabilmente il più ambizioso, di certo l'imbattuto in assoluto. A soli 30 anni, in un campionato complicato come quello tedesco, alla guida di una piccola realtà calcistica, è qualcosa di assolutamente importante: "Sono fiero di questo aspetto, di questi numeri, ma non sono soddisfatto: voglio continuare e allungare la serie di imbattibilità".

Un record tira l'altro – L'anno scorso, a febbraio, Nagelsmann ha preso l'Hoffenheim penultimo in classifica e all'esordio subito è arrivato il primo record: a soli 28 anni era infatti l’allenatore più giovane della storia della Bundesliga. Non solo: lui è anche il più giovane allenatore di sempre ad aver vinto un campionato Primavera in Germania. Ottenuta la salvezza Nagelsmann ha fatto anche di più, rendendo la squadra imbattibile. Con Bayern e Lipsia, le prime due della classe, ha pareggiato.

In attesa del grande salto – Tutti risultati figli del proprio lavoro, meticolosamente tattico ma anche della sua ambizione: "Credo sia importante esserlo. Non sono mai stato un buon perdente perché ho sempre avuto l’ambizione di essere migliore della media. Per dimostrarlo vorrei vincere qualche trofeo: meglio se con l’Hoffenheim che può crescere ancora di più"

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