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Mihajlovic gonfia il petto: “Orgoglioso di essere uno zingaro di m…”

Il tecnico ha deciso di non presentare ricorso dopo la squalifica incassata per le proteste in Torino-Juve: “Ho sbagliato e chiedo scusa. È un esame di coscienza e la mia coscienza è sempre pulitissima. Invece tanti che parlano poi non pagano”
A cura di Marco Beltrami
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La conferenza stampa pre-partita di Torino-Napoli, è stata l’occasione per togliersi i proverbiali sassolini dalla scarpa per Sinisa Mihajlovic. Il tecnico ha rimediato due giornate di squalifica dopo le feroci proteste nei confronti del direttore di gara nel derby contro la Juve. Un verdetto accettato dall’allenatore che non ha digerito però gli insulti razzisti ricevuti dai sostenitori avversari, anche in occasione di Monaco-Juventus, partita a cui ha assistito da spettatore: "Allo Stadium ho sbagliato, ho imprecato e non insultato gli arbitri. Sono stato squalificato e multato. Però mi chiedo come mai gli insulti ricevuti dai tifosi bianconeri e anche nella gara contro il Monaco che sono andato a vedere non contino nulla" .

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Mihajlovic gonfia il petto

Mihajlovic, è orgoglioso delle sue origini: "Io sono serbo e sono orgoglioso. E se sono zingaro, sono orgoglioso anche di essere zingaro. Non credo che quegli italiani che mi hanno insultato possano dirlo lo stesso. Gli insulti li ho presi sia da giocatore che da allenatore, ormai sono abituato. La cosa peggiore è l’indifferenza, perché, nel bene e nel male, questi episodi devono provocare una reazione, un sentimento. Queste cose a me motivano, mi tirano fuori l’orgoglio. Quando giocavo tiravo fuori una rabbia in più". L’allenatore ha deciso di non presentare ricorso per la squalifica, dimostrandosi pronto a pagare per i suoi errori: "Non faremo ricorso contro la mia squalifica. Anzi, penso che forse ho preso persino poco per la mia reazione, anche se nel referto gli arbitri non hanno scritto la verità su cosa è successo".

"Orgoglioso di essere uno zingaro di m…"

Non potevano mancare le scuse per quanto accaduto da parte di Mihajlovic che ha sottolineato alla sua maniera i due pesi e due misure nel calcio italiano: "Io dico sempre quello che penso, sono focoso, ma leale. Non porto rancore, ma non sono nemmeno ipocrita e rispondo alle provocazioni. Ho sbagliato e chiedo scusa. È un esame di coscienza e la mia coscienza è sempre pulitissima. Invece tanti che parlano poi non pagano. Non è riferito ad Allegri nello specifico o altri, è un discorso generale. Io rimango orgoglioso di essere serbo e zingaro di merda, ma mi trovo bene in Italia e sono contento di vivere qua. L’importante per me è potermi guardare allo specchio, altri dovrebbero sputarsi".

Napoli, ostacolo durissimo

Non sarà facile provare a fermare il Napoli, la squadra che secondo Miha gioca il miglior calcio d’Italia: "Col Napoli proveremo a vincere, giocano il miglior calcio d’Italia, ma non sono imbattili. Dovremo essere molto corti e compatti per metterli in difficoltà. Dopo aver affrontato la squadra più forte, domani dobbiamo affrontare la squadra più bella. Solo il Napoli quest’anno ci ha preso a pallonate. Ma non sono imbattibili, concedono occasioni e noi dovremo proteggere il nostro stadio".

Il futuro di Belotti

In conclusione una battuta su Belotti e il suo futuro: "Clausola di Belotti? Se una società dovesse mettere sul piatto quella cifra è chiaro che la società non potrà opporsi, la decisione finale spetterebbe al giocatore. Poi dipende anche dalle tempistiche: un'offerta ricevuta a fine mercato andrebbe rifiutata. Stiamo cercando di valutare una data di scadenza in modo da tutelarci, poiché se perdiamo Belotti dobbiamo assicurarsi di poter sfruttare quei soldi". 

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