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L’Inter riscopre il bomber Mauro Icardi: 6 gol in 4 gare

L’argentino, capocannoniere in nerazzurro e della Serie A, insieme a Osvaldo e a Kovacic ricorda da vicino il ruolo di Cavani con Lavezzi e Hamsik, i tre Tenori nel Napoli che fu di Mazzarri. Ma durerà?
A cura di Alessio Pediglieri
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E' presto, forse troppo, per tirare somme. Ma il calcio è questo e come quando tutto sembra andar male e i giornalisti, i tifosi, l'opinione pubblica non lascia respiro alcuno, così quando tutto va bene bisogna cogliere l'attimo, goderne ogni goccia, assaporarne la sostanza fino al midollo. Come sta facendo l'Inter di questi tempi, mai partita così bene nell'ultimo lustro. Non per i punti in classifica (una vittoria e un pareggio in due gare di campionato, normalità) ma per quanto fatto vedere in campo con gare gestite a suon di gol e una difesa che al momento non ha subito nemmeno una rete tra serie A ed Europa. Vero. In Europa League si è trattato di un preliminare che ha avuto il sapore di un allenamento intensivo e in campionato ci si è ritrovati di fronte Torino e Sassuolo, non certo avversari tecnicamente adeguati al confronto alla pari. Eppure qualcosa sembra essere cambiato da qui a soli tre mesi fa quando San Siro contestava Mazzarri, si infastidiva per l'addio degli eroi del Triplete, non vedeva segnali di progetto e si raggiungevano i preliminari europei per il rotto della cuffia. In oltre 36 mila hanno potuto applaudire allo show contro il Sassuolo, un 7-0 che richiama quello di un anno fa al Mapei Stadium, senza però voler ripetere ciò che accadde un anno fa.

Da twitter ai gol: 6 in 4 gare e il ruolo di trascinatore

Matador di questa primissima parte di stagione è stato senza dubbio Mauro Icardi. L'argentino arrivato dalla Sampdoria che la scorsa stagione ha passato più tempo a twittare che a scendere in campo – colpa una forma fisica precaria e alla love story con Donna Wanda, nel triangolo del gossip con l'ex marito di lei e amico di lui, Maxi Lopez – e che oggi si ritrova bomber e capocannoniere della squadra (e della Serie A) grazie alle reti segnate in quattro partite: 6. Un bottino importante, impreziosite dalla prima tripletta in nerazzurro domenica pomeriggio contro i neroverdi di Di Francesco. Tre gol d'autore, di voglia (il primo), di precisione (il secondo), di potenza (il terzo) e diventando il punto di riferimento del gioco offensivo di Walter Mazzarri che lo aspettava al varco, come il popolo interista. Icardi non ha tradito le attese visto che anche in Europa League ha messo a segno altri tre gol in due gare e si sta trovando a meraviglia nelle dinamiche nerazzurre.

Tre nuovi tenori: Osvaldo-Kovavic-Icardi come Lavezzi-Hamsik-Cavani

Lui, argentino purosangue, in attesa del connazionale di reparto Rodrigo Palacio – un altro che in quanto a gol poco scherza visto che ha chiuso lo scorso campionato come miglior realizzatore nerazzurro – si diverte con Osvaldo, argentino sì ma naturalizzato italiano. L'ex Roma e Juventus ha infilato il Sassuolo due volte, dopo aver messo il timbro anche nel preliminare continentale. Altro giocatore atteso al riscatto dopo stagioni deludenti e altra lieta novella di inizio anno, con prestazioni più che convincenti. In due hanno segnato in quattro gare 9 reti, un bel bottino che unito a quello del terzo elemento del cerchio, Mateo Kovacic (autore fin qui di 4 reti in altrettante partite con 3 in EL), confermano come Walter Mazzarri abbia trovato un nuovo trio delle meraviglie. Dopo quello sotto il Vesuvio composto dal Matador Cavani, il Pocho Lavezzi e Hamsik, il tecnico toscano ne ha ricostruito uno nuovo con le stesse caratteristiche di base. Bisognerà vedere se durerà nel tempo e se crescerà ancora, perché quando il gioco si farà duro non basterà giocare d'accademia per convincere.

Una difesa di ferro: zero gol e un Medel in più a coprire

La quadratura del cerchio si completa anche con un altro dato: zero gol subiti. In quattro partite nessuna rete al passivo, con Handanovic che si è già ritagliato le copertine con il rigore parato a Torino. Segno di una solidità difensiva che si è ritrovata con un assetto finalmente equilibrato. Tre in linea (Ranocchia-Juan Jesus-Vidic/Andreolli) e un mediano davanti alla difesa, alla vecchia maniera: Medel, mastino  preteso da Mazzarri. Con ai lati due cursori difascia veloci come Nagatomo e Dodò e due mezze ali di qualità come Hernanes e Guarin. Insomma, un palinsesto ben studiato e che se se esegue le richieste con dedizione, potrebbe regalare spettacolo da prima serata dimenticando imbarazzanti fuori programma come in passato. E con ancora gran margine di miglioramento. perché se davanti si attende Palacio, dietro si vuole vedere fin dove potrà aiutare Vidic e in mezzo al campo quanto crescerà M'Vila, altro giocatore su cui l'Inter punta. E molto.

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