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L’inferno dello Tsunami e il Portogallo: la favola di Martunis, da Rui Costa a CR7

Nel 2004 il piccolo Martunis aveva 7 anni, sopravvisse per 21 giorni alla furia delle acque e del fango che causò oltre 200 mila morti in Indonesia. Venne ritrovato con la maglia di Rui Costa e del Portogallo: la sua storia commosse la Federazione lusitana e Cristiano Ronaldo. Aveva perso tutto, ha ritrovato nello Sporting una nuova famiglia. E oggi ha potuto riabbracciare il campione che gli fu accanto in quei momenti durissimi.
A cura di Maurizio De Santis
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Cristiano Ronaldo accanto al giovane Martunis, oggi tesserato per lo Sporting Lisbona
Cristiano Ronaldo accanto al giovane Martunis, oggi tesserato per lo Sporting Lisbona

Banda Aceh, 2004. Lo Tsunami devastò l'Indonesia. Spazzò via ogni cosa, lasciando dietro di sé acqua e fango, morte e detriti, carcasse e cadaveri. Morirono oltre 200mila persone e fu una tragedia immane. A quell'inferno, dopo 21 giorni aggrappato alla vita come a un tronco per non affogare, sopravvisse il piccolo Martunis. Aveva sette anni, lo ritrovarono tra le macerie, indossava la maglietta della nazionale portoghese, quella di Rui Costa, ex calciatore di Milan e Fiorentina, per anni bandiera del calcio lusitano. Le immagini fecero il giro del mondo, rimbalzarono nell'etere fino a Lisbona: la Federcalcio del Portogallo si mosse ufficialmente, alimentò la solidarietà e donò aiuti concreti a quel ragazzino che aveva perso tutto: sua madre, suo padre, le sorelle… tutti inghiottiti dalla violenza delle acque, risucchiati in quel gorgo di melma. Cristiano Ronaldo, colpito da quella storia, contribuì alla ricostruzione della sua casa e regalò ancora una speranza a quel bambino che, appassionato di calcio, s'è rialzato inseguendo un sogno e un pallone su un rettangolo verde.

Il piccolo Martunis nel 2004
Il piccolo Martunis nel 2004

Tesserato dallo Sporting Lisbona, è stato accolto nella selezioni giovanili e adesso è tra gli under del club portoghese, la squadra che fece da trampolino di lancio a Cristiano Ronaldo, il suo idolo. Lo abbracciò nel 2004, quando il calciatore gli tese una mano in quei momenti durissimi. Lo ha fatto di nuovo oggi, nel 2015, quando ha potuto incontrare ancora una volta l'uomo e il giocatore divenuto Pallone d'Oro, tra gli atleti più forti e ricchi del panorama internazionale. CR7 non l'ha mai dimenticato, esprimendo grande soddisfazione per l'ospitalità concessa nel quartiere di Alvalade a quel bambino che sembra uscito da una storia a lieto fine. Martunis sogna di diventare un professionista, un calciatore vero ma se non dovesse farcela lo Sporting gli troverà comunque un lavoro all'interno delle sue strutture. Tutto vero, le favole (come i sogni) a volte si avverano e volano sopra l'abisso dei ricordi.

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