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L’Europa League 2013 sorride a Inter, Napoli e Lazio. Stecca l’Udinese

E’ stati un giovedi “prolifico” per le squadre italiane, uscite dal turno di Europa League con un bottino di reti particolarmente ricco. Nell’euforia generale, l’unica a tornare a casa senza sorriso è stata l’Udinese di Guidolin.
A cura di Alberto Pucci
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Rodrigo Palacio

Notte di gol – Dopo le emozioni della Champions League, con il pareggio del Milan e la larga vittoria bianconera, ci hanno pensato Inter, Napoli e Lazio a tenere alto il nome del calcio italiano, in questo ennesimo "rendez-vouz" europeo. Per nerazzurri e biancocelesti, i novanta minuti di ieri sera erano fondamentali per confermare la superiorità nel proprio girone, alla squadra di Mazzarri, invece, occorreva una vittoria per allontanare lo spettro di una possibile rimonta delle avversarie, nel girone F, e per riscattare le due sconfitte consecutive che avevano aperto pericolose "crepe" all'interno del club di De Laurentiis. L'unica nota stonata, purtroppo, è arrivata dal Friuli dove l'Udinese ha compromesso il proprio cammino europeo, perdendo in casa contro lo Young Boys.

Dieci e lode nerazzurro – Decima vittoria consecutiva e decima trasferta vincente dei ragazzi di Stramaccioni. Basterebbero questi "dettagli" per illustrare lo stato di forma sorprendente dell'Inter. Dopo aver rifilato tre gol alla Juventus imbattibile, la "beneamata" si è concessa il lusso di ripetersi anche a Belgrado, dove ha passeggiato sopra i resti del Partizan guadagnando il passaggio ai sedicesimi con due turni d'anticipo. Di questi tempi, è uno spettacolo veder giocare Cassano e compagni che, "spensierati" o meno, danno sempre l'impressione di poter colpire l'avversario da un momento all'altro. Merito di tutto questo va, in primis, ad Andrea Stramaccioni (lo "Special One de noantri"), alla solidità difensiva ritrovata (Juan Jesus è davvero un grande acquisto), all'esplosione di Guarin e all'attacco che, con un Cassano nel motore, è tornato a segnare a raffica con Milito e Palacio. E quando questi "plus" sembrano venir meno, ecco che spunta dal nulla "Batman" Handanovic, capace di custodire la porta inviolata con interventi straordinari. I prossimi impegni in Europa League (trasferta con il Rubin Kazan e partita in casa contro il Neftchi), sono stati già declassati a semplici amichevoli insignificanti: un "bonus" mica da poco da incassare in campionato dove, spesso, le scorie infrasettimanali incidono sul cammino verso lo scudetto.

Clonare Cavani – Da ieri lo hanno capito davvero tutti: il Napoli, senza Cavani è tutta un'altra cosa. Il poker che ha steso il Dnipro ha un "nonsoche" di già visto, ricorda alcune serate magiche di un grande giocatore rossonero che, da queste parti, fece piangere Maradona e i tifosi napoletani. Edinson Cavani, in questo momento, è il più "vanbastenniano" di tutti. Colui che lo ricorda più da vicino per movimenti, senso della posizione e fiuto del gol. Le quattro "griffe" di ieri sera, hanno riportato alla mente il "magic moment" dell'olandese che nel suo anno di grazia (il 1992), rifilò quattro gol al Goteborg, in Coppa Campioni, e altrettanti allo stesso Napoli di Gianfranco Zola. Walter Mazzarri, bontà sua, non è ancora Fabio Capello ma, come l'allenatore friulano, è uno che sa gestire situazioni difficili e impara dagli sbagli che, ognuno di noi, fa. Dopo aver complicato, e quasi compromesso il cammino in Europa League, il tecnico toscano ha rimesso in carreggiata la sua squadra semplicemente inserendo alcuni pezzi pregiati della rosa azzurra. Bastava poco, bastava Cavani! Contro le temibili AIK Solna e PSV, il Napoli si gioca tutto…ma con un "Matador" così, tutto è possibile!

SS Lazio vs Panatinaikos

Lazio formato derby – Le quattro sberle di Catania e l'imminente sfida contro Totti, avevano tolto un pò di serenità all'ambiente biancoceleste, già in depressione per le ultime uscite poco convincenti. Petkovic, dopo la vittoria contro il Panathinaikos, può invece ritenersi soddisfatto per i tre punti e per un turn-over che, finalmente, ha dato i suoi frutti. Vincere ma risparmiare, il più possibile, energie fisiche e mentali per prepararsi alla stracittadina: questo era l'obiettivo del tecnico bosniaco che, per l'occasione, ha felicemente riscoperto giocatori come Kozak e Floccari che, in vista della partita contro la Roma, potrebbero anche tornare utili. Il girone biancoceleste è tra i più tosti e il bottino fin quì conquistato dalla Lazio, non può certo bastare. Serviranno altre due imprese, per garantire un futuro europeo all'aquila biancoceleste. La sfida contro il Tottenham, il 22 Novembre, sarà già un crocevia fondamentale: battere gli inglesi, infatti, vorrebbe dire qualificazione certa. Una partita decisiva, che arriverà dopo la trasferta di Torino contro la Juventus e prima della sfida contro l'Udinese. Un mini "tour de force", che la Lazio dovrà necessariamente affrontare come ha fatto oggi contro i greci: attingendo dalla panchina ed utilizzando i giocatori più freschi. Una richiesta d'aiuto fondamentale, per non "battere in testa" nel momento cruciale della stagione.

Friulani, situazione disperata – L'unica lacrima arriva da Udine, dove i bianconeri hanno gettato al vento il bonus della splendida vittoria di qualche settimane fa in quel di Liverpool. Il doppio k.o. contro lo Young Boys ha relegato l'undici di Guidolin sul fondo della classifica, in un girone che si è dimostrato ancor più duro di quanto ci si aspettasse (chi avrebbe mai scommesso un euro sugli svizzeri?). Per cercare una miracolosa qualificazione, l'Udinese dovrà ora scalare due montagne altissime: l'Anzhi, titolare del primo posto nel girone, e lo stesso Liverpool che segue ad un punto di distanza. La trasferta in Russia, contro Eto'o, e l'arrivo dei "Reds" allo stadio Friuli, saranno due finali che i bianconeri dovranno cercare di vincere a tutti i costi, per non dire addio anche a quell'Europa League conquistata controvoglia in una sfortunata notte d'estate. L'unica magra consolazione arriva sempre da Toto Di Natale che, rigore a parte, ha dimostrato di essere l'ultimo ad arrendersi e di avere sempre il piede caldo. Qeusta volta, però, più dei gol del capitano friulano hanno pesato le reti dell'argentino Bobadilla (quattro in due partite), giocatore che ben presto diventerà oggetto del desiderio di molti club europei.

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