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Attentato al Borussia, Bürki: “Di notte non dormo. E quando salgo sul bus ho paura”

Il portiere del Dortmund e della nazionale svizzera confessa il proprio dramma emotivo dopo le 3 bombe lanciate contro il pullman della squadra poche ore prima della gara di Champions col Monaco. Gli inquirenti seguono la pista dell’estrema destra, i media rilanciano: “Questione di secondi e sarebbero satti tutti morti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Questione di attimi, d'una frazione di secondi e quelle bombe avrebbero ammazzato i giocatori del Borussia Dortmund. Le rivelazioni del quotidiano ‘Bild' fanno il paio con lo stato di shock e paura in cui versano ancora i tedeschi e i calciatori. Impossibile dimenticare quanto accaduto e chi dice che il tempo aiuta stemperare anche i ricordi più brutti mente a se stesso. Il tecnico, Tuchel, aveva protestato contro la Uefa che s'era affrettata a spostare appena di 24 ore il match di Champions col Monaco: una decisione presa poco dopo le 3 bombe lanciate contro il bus dei gialloneri.

La confessione. Roman Bürki è il portiere del Borussia e della nazionale svizzera che si trovava accanto a Bartra al momento dello scoppio degli ordigni. Nell'intervista al giornale ‘Der Bund', oltre a raccontare quei momenti di terrore, ha rivelato anche di non aver ancora superato il trauma psicologico. Considerata la gravità dei fatti che ha toccato tutti a livello emotivo, il club ha messo a disposizione dei giocatori uno psicologo per aiutarli a elaborare lo shock.

Non riesco ancora a dormire bene, la notte per me è il momento peggiore – ha ammesso il calciatore -. Quando mi sveglio sono contento e mi sento rassicurato perché sto a casa mia con la mia famiglia e sono felice di avere i genitori al mio fianco. Mercoledì scorso durante la partita col Monaco facevo fatica a concentrarmi. Non riesco a dimenticare quanto accaduto. Adesso, quando salgo sul pullman faccio caso a tutto, a ogni rumore… e guardo sempre fuori dal finestrino.

Vittoria con dedica al compagno di squadra ferito. Bartra, finito all'ospedale per le lesioni provocate dalle detonazioni e dalle schegge dei vetri in frantumi, sta meglio: i compagni di squadra gli hanno dedicato la vittoria in campionato contro l'Eintracht. L'ex Barcellona ha pubblicato sui social network la foto che lo mostra sorridente e col braccio destro ingessato dopo l'operazione subita.

La pista ‘estrema destra' seguita dagli inquirenti. Le indagini della polizia sull'attentato hanno messo in secondo piano la matrice islamica e si sono concentrate verso gli ambienti della destra estrema. Tutto scandito da quella sensazione di malessere interiore che tormenta i protagonisti di quanto accaduto martedì sera, a poche ore dalla gara di Coppa.

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