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L’arte del cross, i migliori assist-man dalle corsie esterne nella storia del calcio

Da Maicon a George Best fino al ‘Barone’ Causio, ecco le storie e i profili di alcuni dei più grandi esterni della storia del football internazionale.
A cura di Salvatore Parente
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Numeri 7, 2, 3 o numeri 11 comunque sia estrosi, geniali, talentuosi, creativi e spesso con grande facilità di saltare l'uomo. Stiamo parlando dei migliori esterni della storia del calcio. Quelli però, non solo in grado di far ammattire le difese avversarie e con la capacità di gonfiare spesso la rete ma anche irrimediabilmente preziosi in fase di costruzione del gioco con i loro traversoni, i loro passaggi chiave ed i loro assist al bacio. Parliamo dei migliori crossatori che abbiano mai calcato i rettangoli di gioco negli anni scorsi nel delizioso mondo del football.

Maicon

Maicon Douglas Sissenando, il ‘Colosso’

Fra i migliori in questo specifico fondamentale non potevamo che inserire l’ex Inter Maicon. Il terzino destro, attualmente svincolato ed ancora in cerca di squadra, è stato infatti uno dei calciatori più entusiasmanti degli ultimi anni.

Erede di quella tradizione che da Djalma Santos ha portato alla nascita delle generazioni dei vari Cafu e Roberto Carlos, il terzino ex, fra le altre anche della Roma, ha rappresentato il prototipo di esterno basso moderno in grado di garantire copertura difensiva (specie nel suo periodo italiano) e grande spinta offensiva con una facilità di corsa, di dribbling, di tiro ma, soprattutto, di disegnare assist (sia con l’esterno destro che con l’interno del piede preferito) davvero straordinaria. Qualità che lo hanno condotto a spadroneggiare sulla fascia destra dell’Inter del Triplete regalandosi un posto nella storia del gioco.

Garrincha, l’imbattibile

Con l’esterno offensivo carioca il Brasile ha vinto due mondiali consecutivi (quelli del 1958 e del 1962) con 12 partite totali fatte di 10 vittorie, 1 solo pareggio ed 1 sola sconfitta. Un ruolino impressionante non solo causa della presenza dell’ex Botafogo in squadra con in campo, in quelle Seleçao, diversi campioni come i vari Pelé, Didi, Vava, il portiere Gilmar, Altafini e Zagallo.

Una compagine fortissima dunque ma che beneficiò, nello storico 4-2-4 dell’allenatore di origini italiane Vicente Feola, delle prestazioni dell’Alegria do Povo (la gioia del popolo) il quale, malgrado alcuni problemi fisici (strabismo, spina dorsale deformata, sbilanciamento del bacino, ginocchio destro e sinistro storti ed una differenza in lunghezza delle gambe di 6 centimetri l’una dall’altra) fu preziosissimo per i suoi.

Un’ala offensiva ante litteram che anticipò i tempi in campo con i suoi dribbling a rientrare ed i suoi tiri a giro ma, soprattutto, con i suoi precisissimi traversoni che incontravano spesso il favore dei compagni di squadra chiamati solo a dover spingere in rete le perfette traiettorie del nativo di Magé.

Lo Spice boy col vizio dell’assist

In questa breve rassegna non poteva poi mancare uno di quelli che hanno saputo imprimere al pallone traiettorie davvero inimmaginabili, ovvero: David Beckham. Pur non essendo un ragazzo dal carattere straripante e col dribbling nel sangue, infatti, il 115 volte nazionale inglese ha saputo ritagliarsi uno spazio nell’Olimpo degli assistmen per via di quel suo proverbiale destro capace di tracciare traversoni precisi per i propri compagni di squadra.

Dai vari York e Cole a Sheringham passando per i Van Nistelrooy, gli Heskey, Ibrahimovic o Ronaldo, tutti ma proprio tutti hanno beneficiato della generosità dello Spice Boy capace di realizzare ben 120 assist in carriera.

Best, il poeta maledetto

Genio e sregolatezza, “poeta” maledetto del pallone George Best ha rappresentato il prototipo del calciatore che ha buttato via tutto o quasi a causa di un pericoloso vizio: l’alcol. Eppure, in quello che gli alcolisti chiamano “momenti di lucidità” che spesso coincidevano con la domenica, il campo ed il pallone, il nordirlandese del Man Utd è riuscito ad entrare nel cuore della gente con le sue proverbiali sgroppate sulle corsie laterali dei Red Devils divenendo il beniamino di una compagine in costante ascesa.

Alfiere di un calcio elegante, veloce, imprevedibile ed estroso Best, fra le sue innumerevoli capacità, annoverava l’assist e la visione di gioco che gli consentiva di vedere sempre l’uomo smarcato al quale trasferire il pallone. Un esempio di esterno offensivo che ha raggiunto vette quasi mai sfiorate e che gli hanno garantito la sua presenza nella hall of fame del football (16esimo miglior calciatore del XX secolo secondo l’IFFHS).

Il ‘Barone’ Causio

A chiudere questa nostra rassegna troviamo Franco Causio uno degli esterni offensivi più forti ed eleganti del calcio italiano. Un’ala dotata di grande classe, qualità e abilità di saltare l’uomo che nel corso della sua lunga carriera, peraltro nobilitata con 9 trofei (6 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa ed 1 mondiale nell’82), ha sfornato vagonate di assist con quasi sempre la solita azione personale: dribbling stretto, pallone portato in avanti verso il fondo del campo cross con timing perfetto e gol.

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