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Koulibaly non si muove, ma vuole un Napoli più forte e uno stadio nuovo

A confermarlo è l’agente del difensore che ha ritrovato la sintonia con la società partenopea. Con cui vuole crescere insieme: “Bisogna imparare dalla mentalità della Juve, spietata con le piccole. Ma non servono solo i campioni, anche lo stadio ti permette di entrare nella top ten d’Europa”
A cura di Alessio Pediglieri
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Kalidou Koulibaly non si muoverà da Napoli. Il difensore senegalese e la società partenopea hanno riscoperto di amarsi ancora. A dirlo è il procuratore del giocatore che ha assicurato come gli screzi e le incomprensioni di inizio stagione siano solamente un momento passato, dimenticato. Il futuro è di collaborazione per far diventare il Napoli una squadra importante, che possa ancora crescere per poter competere per traguardi unici come lo scudetto in Italia e la Champions League in Europa. Con Koulibaly al centro della difesa, malgrado il mercato chiami ancora.

Amore ritrovato – "Non c'è una clausola e se ci fosse è un fatto espressamente privato tra il giocatore e la società". Parole chiare e forti, da parte del procuratore del difensore, Bruno Satin, intervenuto alla trasmissione "Si gonfia la rete" di Radio Crc. Dove ha ribadito la ritrovata sintonia tra il suo assistito e il presidente De Laurentiis, dopo le tensioni estive che avevano anche visto Koulibaly essere vicinissimo alla cessione con i pressing di molti club della Premier League.

Esempio Juve – Adesso, c'è da guardare al presente e al futuro: da colmare il gap con la Juventus chem al netto delle polemiche, è capace di fare punti pesanti con le dirette avversarie ma soprattutto non perdere mai la bussola con le cosiddette ‘piccole'. Elementi che fanno la differenza con le altre squadre, Napoli compreso: "La Juventus contro le piccole non butta mai punti e pure con le grandi seppure a volte fa fatica, riesce a fare risultati buoni. Noi spesso pecchiamo in questo, come ad Empoli dove non dovevamo far rientrare l'avversario in partita".

Napoli considerato piccolo – Ma se la Juventus è da seguire ad esempio per trovare la mentalità vincente, c'è anche un altro lato della medaglia ed è quello più oscuro. Con il Napoli che non ha ancora ottenuto la considerazione necessaria per essere trattato come un top club a livello internazionale e Satin fa riferimento specifico all'arbitraggio nel ritorno di Champions League: "Il Napoli e il Psg in Europa sono stati arbitrati come piccole squadre ed è un peccato dirlo, ma è così".

Uno stadio per crescere – Per crescere, dunque, servono grandi obiettivi, buoni giocatori ma anche una società solida e costruita su progetti a lungo termine. Così, lo stadio diventa una priorità, ancora sull'esempio bianconero dove lo JStadium è divenuto un fortino pressocchè invalicabile: "Per rafforzare la squadra e trattenere i campioni ci vogliono alcune cose che il Napoli ancora non ha ma su cui sta lavorando. Per esempio, uno stadio nuovo che garantisca incassi maggiori e ti permetta di stare stabilmente tra le prime 10 società d'Europa"

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