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Klose, addio alla nazionale: “Io, bomber da record della Germania grazie a una squadra”

Miroslav Klose dice addio alla nazionale tedesca dopo aver vinto la Coppa del Mondo in Brasile e conquistato il record di migliore marcatore di tutti i tempi al Mondiale con 16 gol.
A cura di Maurizio De Santis
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Miroslav Klose lascia la Nazionale. Il tweet della federazione tedesca ufficializza l'addio alla maglia della Germania del bomber che, a 36 anni, dopo 137 partite e 71 gol nel complesso, ha chiuso in bellezza la sua esperienza con la casacca della selezione di Loew: ha alzato la Coppa del Mondo in Brasile, l'ha fatto da migliore marcatore di tutti i tempi della rassegna iridata: 16 gol segnati nei Mondiali del 2002, 2006, 2010 e 2014. Lui, bomber della Lazio, davanti a Ronaldo (l'ex fenomeno della Seleçao) che s'è fermato a 15 reti (1998, 2002 e 2006) e a una leggenda del calcio tedesco, Gerd Mueller (14 centri tra le edizioni del 1970 e del 1974). "Ancora non riesco a rendermi conto di quello che abbiamo fatto", disse allora, sopraffatto dalla gioia personale e di un Paese ai suoi piedi. Adesso che la ragione ha preso il sopravvento sulle emozioni ripensa a quei momenti con maggiore lucidità. "Vincendo il Mondiale in Brasile ho realizzato un sogno che avevo da bambino – ha ammesso Klose ai microfoni della federazione -. E sono molto orgoglioso di aver contribuito a scrivere la storia sportiva della nostra nazionale".

Il successo di Klose: "Questione di squadra"

La sua decisione era nell'aria. Sapeva che laggiù, in Sudamerica, aveva un'ultima chance a disposizione. E l'ha colta al volo. Non da solo, però, ma grazie all'aiuto della squadra. La compattezza dei panzer contro il genio, triste e solitario (come il finale), di Lionel Messi. "Sono ambizioso e, da attaccante, voglio sempre far gol. Ma sono sempre stato convinto che il successo si costruisce assieme a una squadra. Il record? L'ho ottenuto grazie ai miei compagni, senza di loro non sarei mai arrivato così in alto". Standing ovation e ringraziamenti d'obbligo: "Soprattutto Joachim Loew, che mi ha sempre dato completa fiducia. Tra di noi ci sono sempre state massima stima e reciproco rispetto".

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