1.704 CONDIVISIONI

Juventus, Tevez e quel “cagòn” rivolto ad Allegri (video/foto)

A sostenerlo, il quotidiano sportivo argentino “Olè” che prova a creare un caso mediatico per anticipare ancor di più il rientro in patria dell’Apache. Di certo al momento della sostituzione Tevez non era felice, ma al 90′ tutto è stato dimenticato.
A cura di Alessio Pediglieri
1.704 CONDIVISIONI
Immagine

"Cagòn", vale a dire "pavido, fifone", più volgarmente parlando, "cagasotto". Questo sarebbe stato l'aggettivo utilizzato da Carlitos Tevez rivolgendosi a Max Allegri al momento della sostituzione. E' l'86' e la Juventus sta vincendo sul Real Madrid 2-1 grazie proprio al rigore ottenuto e trasformato dall'Apache. Che il tecnico decide di togliere dal campo a quattro minuti dal fischio finale. Per farlo rifiatare, evitargli l'assalto finale dei Blancos ma soprattutto per permettere a tutto lo JStadium – gremito all'inverosimile e che f il record assoluto d'incassi – di omaggiarlo di una standing ovation. Che lui sembra non gradire continuando a parlottare nei confronti di Allegri, tanto che in Argentina i media si sono sbizzarriti sulla lettura del labiale fino alla conclusione redatta dai colleghi di "Olè" tra i più letti e diffusi quotidiani sportivi argentini.

Nessun caso – La scena è andata in mondovisione: Tevez che lascia il campo borbottando, si accomoda indossando la tuta, tra i compagni della panchina ancora boffonchiando e con Storari che prova a calmarlo -con rigorosa mano sulla bocca – mentre l'Apache insiste a dire ciò che pensa incurante delle telecamere. L'oggetto dei suoi (cattivi) pensieri, Massimiliano Allegri che nel finale lo sostituisce ad una manciata di minuti dal fischio. Legittimo e giusto: Tevez ad oggi è un patrimonio talmente importante che sarebbe stato un delitto lasciarlo in campo nel maggior momento di pressione madridista e in un finale che poteva prevedere anche animi sempre più esasperati e accesi. E poi, l'Apache aveva fatto il suo, con un assist e un gol ancora una volta decisivo, dando tutto e di più e meritandosi l'applauso di uno stadio intero.

La ‘boquita di Carlitos' – Non c'è un caso, alcun caso, in casa bianconera. Lo sfogo è sparito al 90′ quando la rabbia ha lasciato spazio alla gioia di aver compiuto una piccola impresa sportiva, in attesa di compiere il miracolo al Bernabeu. Tutti a festeggiare, davanti ai propri tifosi e pensando già al match di ritorno. Nessuna polemica, nessuna dichiarazione. Tranne che in Argentina dove d tempo c'è una campagna mediatica per riportare il giocatore del ‘pueblo' a casa, al Boca Juniors dove tifosi e società lo stanno già aspettando, provando a forzare i tempi di un rimpatrio che avverrà solo nell'estate 2016 a fine contratto con la Juventus. Così, "Olè" ha provato anche l'ultimo affondo rissumendo lo sfogo con un gioco di parole: "Que Boquita!", traducibile con "Che boccaccia", ma anche con un richiamo al Boca Juniors.

1.704 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views