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Juventus, Tevez: “Che sofferenza vedere i bianconeri ridotti così”

L’attaccante argentino ha commentato il difficile inizio di stagione dei suoi ex compagni: “Soffro a vedere come sta andando, perché lì ho lasciato un pezzo di cuore”.
A cura di Alberto Pucci
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Sarà anche un duro, ma non chiedetegli di scordare le sue due stagioni d'amore con la vecchia signora. Anche a migliaia di chilometri, infatti, Carlitos Tevez segue sempre il suo vecchio club. Quello che, negli ultimi due anni, ha saputo regalargli la gioia di due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Coppa Italia e una finale di Champions League. Troppo forte la passione con cui ha vissuto i mesi piemontesi, per cancellare i ricordi di quei momenti splendidi: "Seguo sempre la Juventus e mi spiace vederla in difficoltà – ha dichiarato il giocatore a "La Cornisa TV" – A Torino ho dato tutto e lasciato un pezzo di cuore. Ho chiesto io di andare via, perché soffrivo anche per il Boca Juniors. Ogni sera andavo a dormire pensando al giorno in cui sarei tornato alla Bombonera". Insieme a lui e ad Arturo Vidal, ha lasciato la squadra anche Andrea Pirlo: "Aveva 37 anni e giocava come un ragazzino di 18 – ricorda Tevez – E poi Buffon, un fuoriclasse che insieme ad Andrea ha vinto tutto arrivando a giocare addirittura cinque mondiali".

Quella volta con Mancini – Per Tevez è stato un atto d'amore ed il suo ritorno a casa era inevitabile: "Amo il Boca e ho scelto di tornare per aiutarlo a tornare grande – rivela l'argentino – Nonostante l'offerta di 20 mln all'anno di un club cinese, ho preferito rientrare in Argentina. I soldi non contano niente, conta la felicità. Ora voglio dare l'esempio con questa maglia". Il suo posto, alla Juventus, è stato preso da Mandzukic. In testa al campionato, invece, c'è ora l'Inter di Roberto Mancini: suo ex allenatore ai tempi del City. "Nessuno conosce veramente come sono andate le cose tra me e Mancini – ha concluso Tevez – Una volta in fece scaldare per molti minuti, prima di far entrare un centrocampista al posto mio. Alla sua richiesta di continuare a riscaldarmi, gli dissi che ero già pronto per entrare. Lui mi chiese comunque di continuare, ma io gli risposi di no. Da quel momento non mi ha fatto più giocare".

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