Juventus-Napoli: la sfida di metà campo tra reparti ‘gemelli’
Tra le tante differenze che dividono Juventus e Napoli, prossime avversarie nella sfida-scudetto di sabato 14 febbraio, c'è un elemento che accomuna tatticamente le due squadre in maniera molto significativa: il centrocampo. Una somiglianza evidente, non solo per lo schieramento a tre e in linea, sia pure nell'ambito di moduli diversi (3-5-2 per i bianconeri, 4-3-3 per i partenopei), ma soprattutto per le caratteristiche dei singoli. Tanto per cominciare, infatti, nessuno dei due reparti è dotato di registi puri: finita l'epoca di Pirlo, Allegri si è affidato a Marchisio, elemento versatile, tecnico, ma meno fantasioso dell'ex numero 21; Sarri, allo stesso modo, nonostante l'acquisto di Valdifiori in estate, è riuscito nell'intento di rilanciare Jorginho, dotato di caratteristiche diverse dall'ex empolese e più capace di coniugare qualità e quantità. Lo stesso discorso vale per le altre due posizioni della mediana.
Da interni per la Juventus agiscono Pogba da una parte e Khedira o Sturaro dall'altra, per il Napoli Hamsik con Allan o David Lopez. Difatti ad accompagnare l'elemento individuato come fulcro del gioco dai due allenatori ci sono un incursore in grado di giocare tra le linee, creare superiorità numerica in dribbling, essere freddo in zona gol e suggerire l'ultimo passaggio e un supporto "quantitativo" in grado all'occorrenza di ripiegare profondamente in difesa, dare equilibrio alla squadra, rintuzzare le ripartenze avversarie, dare una mano al rilancio dell'azione e risultare un riferimento affidabile per la difesa. Una situazione che è ben descritta anche dai numeri.
È incredibile, infatti, riscontrare come i giocatori citati, oltre ad avere caratteristiche simili, abbiano cifre identiche: 5 gol e 4 assist per Pogba e Hamsik, accomunati anche dall'errore di un calcio di rigore, 3 reti e 2 passaggi vincenti per Khedira e Allan, bonus più magri per Sturaro e David Lopez che in due mettono insieme un solo gol (dello juventino), a fronte di tanta energia in ogni parte del campo. Insomma, se è vero – come hanno sempre affermato gli esperti di calcio – che le partite si decidono a metà campo, sarà molto interessante capire quale dei due reparti riuscirà a prevalere sull'altro assistendo in maniera più efficace le rispettive bocche di fuoco che agiscono dalla trequarti in su.
