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Juventus, Morata: “A Madrid non mi hanno mai capito, perché tornare?”

L’ex Real non ha alcuna intenzione di lasciare l’Italia dove, grazie alla Juve e ad allegri, ha anche trovato la Nazionale spagnola di Del Bosque.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha guadagnato la stima e la fiducia di Max Allegri, a discapito del proprio connazionale Fernando Llorente: Alvaro Morata adesso è sempre più bianconero anche in vista della prossima sessione di mercato estivo quando la società torinese dovrà sedersi attorno ad un tavolo e mettersi a trattare con il Real Madrid per cercare di riscattare del tutto il  cartellino della punta. Che ha mostrato altissimi margini di miglioramento e soprattutto ottime capacità d'adattamento sia tattiche che personali. Conquistando anche i tifosi che oggi lo vedono elemento imprescindibile dell'attacco juventino insieme all'inamovibile Carlitos Tevez sempre più idolo indiscusso. E Morata parla già da juventino vero, senza alcun riferimento di nostalgia verso Madrid e un Real che – a conti fatti – non ha saputo o voluto investire su di lui.

L'amarezza di una incomprensione evidente al Real e con Carlo Ancelotti è evidente e data dai numeri. Anche alla Juventus prima di vestire una maglia da titolare ha dovuto attendere ma quando Allegri gli ha dato fiducia e lo ha schierato con regolarità, Morata ha risposto da campione: "Sono più valorizzato ora che gioco all'estero. Quando sono andato via dal Real Madrid avevo detto che il mio obiettivo era entrare in Nazionale, mi prendevano per pazzo. Non capisco perché non giocavo a Madrid. Non chiedevo di partire titolare, ma almeno di giocare qualche minuto in più. Allegri, nel bene o nel male, si è accorto delle mie capacità".

E se il passato ha parlato madridista il futuro probabilmente continuerà a parlare italiano con i colori bianconeri della Juventus: "Ritorno al Real Madrid? Sarebbe una mancanza per il club, allenatore, tifosi e compagni. Non posso fermarmi a pensare ad altro club. In testa c'è solo la Juve e la Nazionale. Devo ringraziare il club bianconero per la fiducia che hanno riposto in me. Lllorente è un amico, mi ha aperto la porta di casa, la città, vorrei giocare di più con lui. Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me, il merito è suo se sto giocando così bene".

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