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Juventus, Marotta: “Il futuro di Conte? Decideremo a fine stagione”

L’Amministratore delegato di comune accordo con il tecnico ha deciso di rimandare il discorso relativo al futuro del mister.
A cura di Marco Beltrami
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Il terzo scudetto e la conquista dell’Europa League. In casa Juventus, attenzione massima ai due obiettivi stagionali per ottenere uno storico double. La dirigenza bianconera e in particolare l’Ad Beppe Marotta è concentratissimo solo sulla conquista dei due titoli rimandando a fine stagione altre questioni delicate, come quella legata al futuro di Antonio Conte. Il mister salentino ha un contratto in scadenza nel 2015 ma, come già accaduto nella scorsa estate, vorrebbe delle precise garanzie da parte dei vertici bianconeri sulla rosa della prossima stagione. Marotta a margine della consegna dell'Europa League alla città di Torino ha così risposto alle domande sulla permanenza di Conte sulla panchina della Vecchia Signora: “Conte con noi l’anno prossimo al 100%? Noi siamo onorati di avere Antonio con noi, la società è molto contenta del lavoro svolto dal tecnico, che è il leader del nostro gruppo. Di comune accordo abbiamo però deciso di parlare di futuro soltanto dopo aver ottenuto qualcosa di grandissimo, che può essere lo scudetto e possibilmente l'Europa League".

Marotta risponde a Buffon su Pogba. A proposito di temi caldi, Marotta è intervenuto anche sulla questione Pogba. Il futuro del francese è un’incognita alla luce dei tanti rumours di mercato sul suo futuro. L’Ad bianconero a tal proposito ha risposto anche a distanza a Buffon su un’eventuale cessione del mediano: “Per Buffon l'eventuale cessione di Pogba potrebbe essere comprensibile in un'ottica di equilibrio finanziario? Gigi ha fatto un discorso non solo da giocatore, ma anche da imprenditore. Noi faremo le giuste valutazioni sulla rosa ma ribadisco che la Juventus è una società che compra, non venditrice. Vogliamo continuare io nostro cammino di crescita, sapendo che parteciperemo di diritto alla prossima Champions League. E' risaputo che la leadership economica oggi è nelle mani di Germania, Inghilterra e Spagna, ma noi vogliamo tornare a essere protagonisti, ovviamente nel rispetto dell'equilibrio economico e finanziario”.

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