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Juventus, Llorente e il gol perduto: non segna da quasi 600 minuti

L’ultima rete è stata fatta alla 38a giornata dello scorso campionato in Juventus-Cagliari 3-0, poi più nulla né gol né assist. Da quando è arrivato Allegri, il Re Leone è diventato un agnellino.
A cura di Alessio Pediglieri
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Pochi se ne stanno accorgendo leggendo i numeri della Juventus e i risultati dei campioni d'Italia tra Campionato ed Europa. Ma Fernando Llorente è il giocatore che più di chiunque altro ha subito le conseguenze del passaggio dalla gestione Conte a quella di Allegri. Se l'anno passato il Re leone aveva segnato la bellezza di 18 gol complessivi, in questa stagione non è mai riuscito a bucare le difese avversarie sia in Serie A che in Champions League. E' vero, la struttura della squadra bianconera ha sopperito a tale mancanza grazie alla straordinaria vena realizzativa di Carlos Tevez, sempre più leader indiscusso nell'undici di Allegri, eppure l'astinenza dello spagnolo incomincia a non passare più inosservata con il giovane connazionale Alvaro Morata che si sta sempre più ritagliando uno spazio negli schemi del tecnico e con il talento del francese Coman, sempre alle porte.

Da maggio scorso, zero gol. L'ultimo acuto in bianconero risale al 18 maggio 2014, scorso campionato, 38a giornata di serie A nel 3-0 della Juventus in casa con il Cagliari. Da allora per Fernando Llorente è iniziata una novena di digiuno da gol che si protrae ancora oggi con alle spalle 8 partite ufficiali giocate tra Serie A e Champions League e zero reti segnate. Un'astinenza che ha toccato i 570 minuti complessivi, troppo per un attaccante che ha sempre dimostrato di vedere benissimo la porta avversaria pur mettendosi a disposizione dei compagni. Ma i problemi ci sono, visto che anche alla voce ‘assist' lo score è rimasto immacolato da quando è subentrato Max Allegri ad Antonio Conte la scorsa estate.

L'involuzione con l'arrivo di Allegri. Non c'è fretta, è vero, e il Re Leone è in buona compagnia in questo inizio di stagione. Eppure è anche necessario ricorrere ai ripari. Lo spagnolo è all'asciutto in campionato come  altri suoi illustri colleghi quali Palacio (Inter), Klose (Lazio) e Higuain (Napoli) e pure in Champions League  lo ‘zero gol' oramai si prolunga da 573 minuti complessivi. Le premesse sembravano differenti. Dopo un debutto prodigioso insieme al gemello Tevez (che contrariamente veleggia alla media di quasi due gol a partita) nell'esordio nel nostro calcio, Llorente si è via via perso,restando titolare nell'attacco di Allegri ma sempre più con il ruolo di semplice comprimario. "Con Allegri segnerò di più", aveva detto lo spagnolo a luglio, fiducioso di andare oltre i 18 gol complessivi realizzati l'anno scorso e puntando sulle caratteristiche offensive degli schemi dell'ex allenatore del Milan. Adesso però, il tenore delle dichiarazioni è diametralmente cambiato: "Il pallone, prima o poi, entrerà", confermando il momento non proprio positivo.

Juve, miglior attacco del torneo. Al momento nessuno lancia l'allarme. C'è L'Apache a tener botta ad ogni partita e ad avere medie ancor migliori rispetto all'anno passato. E grazie all'argentino, i gol non mancano con la Juventus che può vantare il miglior attacco della Serie A in comproprietà con il Milan di Inzaghi. Sono infatti 13 i centri nelle prime 6 gare di campionato, con una media di oltre 2 reti ogni 90 minuti. Ciò ha permesso ai bianconeri di rimanere in vetta solitari, staccando anche la Roma dopo il match dei veleni dello JStadium quando proprio Tevez riuscì a segnare la sua terza doppietta stagionale.

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