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Juventus, è festa tricolore: Hulk Allegri adesso si può scatenare

Il quinto tricolore della Juventus è la definitiva consacrazione del mister livornese: un tecnico universalmente riconosciuto per il suo “aplomb”, ma in grado anche di trasformarsi e di scuotere la squadra in maniera decisa.
A cura di Alberto Pucci
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Altro che "Acciughino", da oggi chiamatelo "Supereroe". La firma sullo scudetto più incredibile della recente storia del club juventino, porta infatti la calligrafia della mano del 48enne tecnico livornese. Osannato nella scorsa stagione, ma anche deriso e messo in discussione ad inizio campionato (quando la sua Juventus aveva un passo da provinciale e navigava nelle acque torbide della classifica), Massimiliano Allegri ha stupito tutti conquistando il suo terzo tricolore personale al termine di una fantascientifica rimonta e di una straordinaria cavalcata finale.

Quella sera a Reggio Emilia

Sono lontani i giorni difficili di Milanello, quando Silvio Berlusconi lo esonerò frettolosamente dando inizio al declino rossonero: parabola discendente che il patron milanista continua anche oggi ad alimentare, cambiando allenatori come se fosse un Zamparini qualunque. Con pazienza e con un lavoro certosino, passando immeritatamente anche per quello che "in fin dei conti utilizza gli stessi schemi di Conte", Max Allegri si è preso la sua seconda rivincita personale con una rimonta pazzesca cominciata dalla sconfitta contro il Sassuolo. Il primo pensiero, durante la festa odierna di Vinovo, è andato anche a chi lo aveva osato mettere in discussione nei primi mesi di campionato, quando sembrava avesse perso la bussola e fosse sul punto di finire fuori strada: "A ottobre sembrava che Allegri fosse da cacciare", ha dichiarato con tono sarcastico davanti alle telecamere. Max ora si gode la vittoria. Un trionfo meritato e ottenuto con il sudore e la forza delle proprie idee: spesso messe in pratica con modalità poco anglosassoni.

La trasformazione di Allegri

In questa stagione, infatti, l'allenatore bianconero ha anche mostrato il suo lato più "duro". Chiedere per conferma ai vari Dybala, Morata e Mandzukic: quelli a cui Allegri ha dovuto, ogni tanto, fare uno shampoo energico. L'episodio più rappresentativo del suo carattere fumantino (già messo in mostra durante la sua carriera da giocatore), è andato in onda a Carpi nella sfida che ha vinto, con qualche rischio di troppo, di fronte ad un avversario tutto cuore e grinta. E' stato in quel pomeriggio emiliano che mister Allegri ha dato il meglio di sé, togliendosi furiosamente la giacca e scaraventandola a terra in un impeto di rabbia, dopo che il giocatore avversario (Lollo) sprecò la palla del possibile pareggio. Da quel giorno, Max Allegri da Livorno è diventato per tutti Hulk: il supereroe che ha saputo aggiungere al verde rabbia, anche i colori bianco e rosso del quinto tricolore consecutivo della Juventus.

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