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Juventus, Andrea Agnelli: “Qui tutti sono utili ma nessuno è indispensabile” (VIDEO)

Frecciata del presidente bianconero ad Antonio Conte, il cui rinnovo continua ad essere rimandato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Andrea Agnelli lancia una frecciata ad Antonio Conte: il presidente della Juventus, pur senza mai nominare il tecnico pugliese, non lascia spazio all'immaginazione quando spiega, durante il Weird Next Fest cui era presente, che: "Alla Juventus tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile, io per primo: perché questa società ha una storia più grande di ogni singolo". Una battuta che però è un palese richiamo alle vicende legate al rinnovo del tecnico, con le trattative attualmente in alto mare. Sebbene, dunque, il tecnico abbia saputo conquistare in tre anni tre campionati e due supercoppe italiane, non si esclude un clamoroso avvicendamento in panchina: troppo brutte le prestazioni europee della Juventus, che quest'anno in Champions ha battuto solo il Copenhager in casa, con due rigori, ha pareggiato tre volte e perso due. Un bottino troppo magro, come ha poi spiegato ancora Agnelli, pur dando merito di un parziale riscatto in Europa League.

Amaro il presidente quando si parla d'Europa: "Essendo arrivati a giocare una semifinale in casa a dieci giorni dalla finale, il rammarico di non aver raggiunto la fine di Europa League esiste. Il discorso va fatto però a 360 gradi e quindi il rammarico più grande non è quello di essere usciti con il Benfica in semifinale, ma non aver passato il turno in Champions League. Questo comunque fa parte del nostro percorso di crescita, ci lascia il dente avvelenato ma ci servirà da stimolo per la prossima stagione". Eppure, la Juventus che in Europa stenta è la stessa che in Italia ha distrutto ogni record. "La stagione non è ancora finita, domenica avremo una partita importante che ci potrebbe permettere di arrivare a 102 punti: una quota mai raggiunta da nessuno in Europa. E noi vogliamo fortemente questo risultato".

Non solo la polemica legata al rinnovo di Conte o il rammarico europeo: per la Juventus, è tempo anche di guardare il bicchiere mezzo pieno. "Ci sono voluti quindici anni per avere un impianto di proprietà, ma l'investimento ci ha dato ragione sia dal punto di vista della saturazione dello stadio, sia per i ricavi da esso derivati, che sono passati da 13 a 46 milioni di euro. Certo, c'è ancora molto da lavorare per arrivare ai 90 milioni che fattura lo Stamford Bridge, ma la strada che abbiamo preso è quella giusta".

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