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Juventus, ancora fermo Asamoah: il ghanese rischia l’operazione al ginocchio

Il giocatore di Massimiliano Allegri, sofferente per un’infiammazione al ginocchio, salterà la trasferta di Malmoe e, probabilmente, l’imminente derby contro il Torino.
A cura di Alberto Pucci
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A poche ore dalla sfida decisiva di Champions League, i campioni d'Italia continuano a fare a meno di Kwadwo Asamoah. Il ghanese, giocatore fondamentale per gli schemi offensivi del tecnico della Juventus, è ancora ai box a causa di un problema al ginocchio operato qualche anno fa. Una tegola per Allegri che anche a Malmoe e contro il Torino, come già fatto a Roma, sarà costretto a ridisegnare il suo centrocampo. Ciò che spaventa lo staff medico e tecnico torinese, sarebbe l'eventuale operazione alla quale Asamoah potrebbe andare incontro. La terapia fin qui utilizzata, infatti, non ha dato i risultati sperati e neanche la visita che il giocatore ha effettuato a Barcellona, presso lo studio del professor Cugat (colui che ha operato in precedenza il giocatore), ha saputo rasserenare il clima intorno all'esterno juventino. Secondo "Tuttosport", il giocatore a questo punto potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi dell'intervento chirurgico: soluzione che, però, terrebbe fuori Asamoah per altri due mesi.

I lamenti di Asa – Il ghanese, che si era fatto male prima ad Empoli e poi in Grecia, è ansioso di poter tornare in campo e dare il proprio contributo alla causa bianconera. Nei prossimi giorni, i medici proveranno ancora una volta a scongiurare l'eventuale operazione, con altre terapie specifiche che dovrebbero portare benefici all'articolazione del ginocchio infiammata. L'obiettivo è quello di far uscire dall'infermeria Asamoah e di lasciare i soli Barzagli, Marrone, Caceres e Ogbonna alle cure del reparto medico della società piemontese. Oltre ai fastidi fisici, per Asamoah non è un gran momento. La Juventus di Allegri vola, anche con i nuovi sistemi di gioco dell'allenatore livornese. Cambiamenti che, in parte, proprio il ghanese non ha gradito, rivendicando il suo ruolo naturale e facendosi venire il mal di pancia al solo pensiero di giocare più arretrato, quasi sulla linea dei terzini.

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