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Juventus, Allegri non ci sta: “Penalizzati da un campo inagibile”

Sconfitta oltremodo pesante e immeritata per il tecnico bianconero che recrimina per il terreno di gioco impraticabile. Fatali gli ultimi minuti e la mancanza di concentrazione per gestire il pareggio. E la Roma ha ripreso la Juve in vetta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Alla fine è arrivata anche la sconfitta. La prima, ma che brucia, perché il calendario sembrava arridere alla Juventus capolista che poteva provare la prima fuga sulla Roma dopo aver vinto lo scontro diretto coi giallorossi. E invece, adesso, dopo 9 giornate, la parità è restituita con i bianconeri che tornano da Genova con zero punti e i capitolini che festeggiano la vittoria sul Cesena e la riconquista di una vetta che spetta a loro tanto e quanto alla Juventus. Per Max Allegri un periodo negativo. Dopo gli scivoloni in Europa con le sconfitte contro l'Atletico e l'Olimpyakos che rischiano di compromettere il cammino Champions, adesso ci sono da fare i conti anche in Serie A. Nessuna cavalcata invincibile: il Genoa di Gasperini ha giocato bene e ha sfruttato anche quel pizzico di fortuna utile per fermare i campioni in carica. Grazie a due ex di lusso: Matri, che a Torino non ha mai vissuto momenti felici, come uomo assist e Antonini – che a Milano nella gestione rossonera di Allegri non è mai stato valorizzato dal tecnico – come uomo-gol.

Campo vergognoso, lezione da ricordare. Per il tecnico bianconero non è tutto da buttare, anche se errori ci sono stati e la prestazione non è stata delle migliori al di là del tabellino finale. La prestazione c'è, il problema più importante è stato un campo inagibile e inaccettabile per un campionato di serie A di primo livello: "Stasera i ragazzi hanno fatto fisicamente una gara sui livelli del primo mese. Però in Serie A, nel 2014 non è ammissibile giocare su un campo del genere. Abbiamo giocato su un campo impresentabile, non si può giocare a calcio su questi campi. Oggi dobbiamo rimproverarci gli ultimi 20 secondi, i campionati si vincono anche con i pareggi se la palla non entra. Non si possono prendere gol a quel punto, per vincere non bisogna fare 128 punti ma uno in più della seconda. Ci servirà da lezione".

il pareggio, risultato più giusto. Una trasferta che si sapeva sin dall'inizio fosse delicata, ma serviva non perdere. Anche un punto in certi casi è fondamentale e Allegri lo sa da sempre. Tuttavia, adesso si ripartirà con la Roma di nuovo incollata in vetta alla classifica: "A me piace vincere, non stravincere. Basta un punto in più degli altri per vincere, il campionato passa attraverso queste partite. Bisognava fare punti, il minimo per quanto espresso. I campionati si vincono per un punto, ci sono 38 partite e non si vince in una partita il titolo. Dopo pali, traverse e Perin venivamo via con un rammarico e lo 0-0, non si può perdere e prendere un gol così. E' un episodio che ci dovrà far maturare"

Male in difesa, poca gestione. Anche il Genoa ha fatto la sua parte, riuscendo a giocare la partita che avevano impostato. Alla Juventus è mancato qualcosa, anche un pizzico di fortuna e buona sorte. Il risultato è oltremodo negativo e ingiusto per Allegri che applaude comunque i suoi: "Siamo in 6 contro 2, Antonini è solo. Pensavamo, credo, di andare avanti. Invece bisogna difendere quando la palla la hanno gli altri. Abbiamo difeso male, pensavamo ad altro. Ci servirà da lezione in futuro, è impossibile vincere tutte le partite.  Guardando i numeri, sì. A Sassuolo abbiamo fatto non bene, oggi non era facile, specie su questo campo. Ci sono momenti da gestire, il calcio è così. Avevamo 3 punti e lo scontro diretto a favore, un buon vantaggio da gestire meglio. Mancano tante partite, i campionati si vincono o perdono per un punto. Oggi poteva servire"

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